Peste suina incontro a Sassello, ammazziamo i maiali ma i cinghiali?

Peste suina incontro a Sassello, ammazziamo i maiali ma i cinghiali?
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“Siamo costretti ad ammazzare le scrofe incinta e non ammazzano i cinghiali”

Sassello

– Questo è il commento univoco uscito ieri sera dalla riunione organizzata dalla Coldiretti con gli allevatori di questo entroterra a Sassello, incontro per fare il punto della situazione dopo le varie disposizioni (obblighi!) dovute alla peste suina, esplosa peraltro in altre aree.

Gli allevatori si sentono vessati a dover abbattere i propri allevamenti, che, per quanto piccoli rispetto ad altre realtà nazionali, rappresentano fonte di vita e delle proprie attività, magari a compendio con altre risorse rappresentate dai campi, dal legname, dai bovini.

Riesce difficile digerire per chi proprio da oggi dovrà ammazzare le proprie bestie mentre nei boschi della zona rossa 16mila cinghiali scorrazzano a fianco di persone che monitorando il territorio si limitano a cercare carcasse.

<<Abbiamo bisogno di mettere in sicurezza il territorio – afferma Antonio Ciotta direttore di Coldiretti -, e per farlo occorre abbattere la causa di questa peste suina>>.

E’ evidente che la strategia, o la non strategia, della Regione Liguria è la più comoda con l’abbattimento dei maiali rispetto ai cinghiali, ma cosa ne sarà in futuro degli allevamenti di questo territorio e della qualità della carne.

Forse qualche azienda non ne alleverà più perché in ballo è proprio il futuro dell’economia locale di questo settore; e non saranno certo quei circa 150 euro a capo di indennizzo che potranno salvarla.

Ma chi studia queste strategie, conosce il territorio?

 

 

G. D.