Calcio serie A, il punto in alto
Sugli scudi Inter Juventus Lazio Atalanta, cedono Roma Cagliari Napoli
La Befana del calcio ha portato conferme e certezze che di solito, dopo le vacanze natalizie, palesano squadre in condizioni fisiche approssimative, specie nelle squadre al vertice.
Inter, Juventus, Lazio e Atalanta hanno vinto alla grande dimostrando continuità di gioco e attacchi micidiali, mentre la Roma appare sempre più un’incompiuta, quando dovrebbe spiccare il volo si squaglia, stavolta di fronte al proprio pubblico.
L’Inter ha messo un punto esclamativo sul campionato: “Ci sono, ci resto e me lo gioco ‘sto scudetto” in perfetto credo Conte. Specie ora che son tornati Barella e Sensi, oltre a Sanchez. Il mercato di gennaio potrebbe anche non servire.
La Juventus ha giocato la più bella gara del campionato: 90 minuti di intensità, sempre in palla, con un centrocampo attento e di sostegno alla accorta difesa. I goal dell’attacco ne sono la conseguenza. Certo, il Cagliari (tre sconfitte e un pareggio nelle ultime quattro partite) sta pagando il profumo dell’alta classifica in un percorso autunnale di grande livello e di grosso sforzo, la sfida di domenica a Roma dirà se la Signora è sulla strada giusta.
La Lazio è in grande salute e l’aver alzato la Supercoppa, dimostrando di essere l’unica in grado di strappare trofei alla Juventus, le ha dato una grossa autostima. Ha una partita da recuperare e potrebbe essere una spina romana nel fianco dell’asse torinese-milanese.
Sull’Atalanta i discorsi si sprecano da anni: è sempre lì nelle prime posizioni, gioca bene e si diverte, vende e cambia giocatori trovando sempre ottimi compagni per quei tre o quattro che formano lo zoccolo duro di Gasperini. Una società e una squadra che si assomigliano molto: ottima gestione, a prescindere se sarà la Champion o l’Europa.
Della Roma e del Cagliari si è detto, mentre la sconfitta di ieri del Napoli pare una sentenza di addio alla Champion. E’ una squadra che non ha saputo rinnovarsi sia a livello societario sia in quello tecnico. In campo ci vanno i giocatori, considerare Ancelotti il suo top player è stato un grosso errore. Vero è che il suo presidente ha saputo stare al vertice per un decennio, e non è poco, ma ora ha la palla bollente fra i piedi e dovrà decidere dove calciarla.
Insomma, un bel campionato al vertice, con certezze e incertezze che si incrociano ogni giornata, in attesa degli impegni infrasettimanali delle coppe che potrebbero spezzare qualche equilibrio.
G. D.