Musei chiusi? Allora il Museo Perrando di Sassello propone una visita virtuale sulla mostra “Sassellesi nel mondo”
La mostra sulla storia dei nostri emigrati è stata inaugurata il 4 ottobre durante la manifestazione del Comune “Sulla rotta di Ulisse”
Il video della Mostra
<<Nella seconda metà dell’Ottocento vi era stato un incremento notevole dell’emigrazione verso l’America in particolare in America Latina ma anche nello Stato di New York, in Canada, California e Brasile.
Piero Rossi, però, in” Storia e Cultura” ci ricorda che: “una corrente di emigrazione permanente transoceanica era già attiva alla fine del Settecento, seguendo l’importante flusso dell’emigrazione ligure, verso l’Argentina e gli altri paesi dell’America Meridionale fino alla Costa del Pacifico. Come noto questo fenomeno migratorio transoceanico ebbe risvolti drammatici per la povertà degli emigranti e le loro inumane condizioni di viaggio sulle navi a vela, falcidiati spesso dal colera, dal tracoma e dalla tubercolosi”.
Così racconta Valentina Rossi, figlia di Piero, che insieme a Ivana Rossi e Carla Matteoni curano la mostra “Sassellesi nel mondo” presso il Museo Perrando di Sassello, purtroppo chiusa per la pandemia, ma messa in video grazie alle riprese di Diego Dabove e alla voce della Matteoni stessa, per una visita virtuale che, si augurano, possa stimolare una visita reale in tempi migliori.
Nei faldoni dell’Archivio Comunale – prosegue Valentina (nella foto) – troviamo documenti di vario genere per quanto riguarda le emigrazioni avvenute dalla seconda metà dell’Ottocento agli anni Venti del secolo scorso come ad esempio gli atti di consenso dei genitori ai figli minori per partire, all’assunzione di responsabilità di terze persone ad accompagnare i minori oltre Oceano (e che in alcuni casi li affidano a persone già emigrate).
Ruotava “tutto un mondo” attorno all’emigrazione oltre Oceano: vettori per le emigrazioni autorizzati dal Regno d’Italia e dalle autorità competenti e vettori irregolari, emigranti imbarcati regolarmente e clandestini, titoli di viaggio prepagati venduti regolarmente e titoli di viaggio venduti dai bagarini.
Vi erano poi le informative del Ministero degli Esteri che davano notizie sulle possibilità di trovare lavoro all’estero, informando anche sulle condizioni climatiche che a volte potevano essere avverse soprattutto per chi doveva svolgere lavori pesanti.
Vi erano quindi ditte oneste che chiedevano che dal nostro Paese venissero inviati operai, e ditte disoneste che reclutavano i clandestini. Tutto ciò ci conferma – conclude Rossi – che il mondo gira e cambia per non cambiare mai, infatti anche oggi esistono gli stessi problemi e persone che approfittano dei migranti>>.
G. D.