Peste suina in Liguria compie un anno, per favore niente torta
Salvo analisi in corso ad oggi i casi rinvenuti sono 236
Sebbene oggi, sabato 7 gennaio, si concluda il primo anno di peste suina africana, pare che nessuno voglia festeggiare, né tantomeno far confezionare le due torte con 80 candeline per la Liguria e 156 per il Piemonte.
Un anno dove si è parlato molto, e a dire il vero si è anche fatto molto.
Già, decreti e ordinanze non sono mancati, purtroppo sono mancati anche i maiali sani. No, non morti dalla paura, sono stati abbattuti per il timore che spargessero il virus contaminandosi con i cinghiali. I cinghiali? No, quelli no, nessun abbattimento. Anzi sono stati rinchiusi in una riserva ben circoscritta, un’area maledetta dalla peste suina africana, e ben chiusi da una recinzione chilometrica costata milioni di euri.
Peccato che dopo alcuni mesi di svernamento in quella che viene definita zona di protezione (protezione da e di chi?), gli ungulati, forse per aver finito il cibo in dispensa o forse per spirito di avventura, hanno passeggiato sulla forte recinzione dirigendosi su nuove praterie e, dopo una rigorosa prova costume, ben disposti alle spiagge rivierasche.
Questo e altri giornali hanno ben raccontato l’anno emergenziale alla Psa, quindi inutile ripetersi, parlano i fatti: cittadini, aziende del tempo libero, agricoltori e allevatori, sindaci e amministratori, cacciatori, animalisti, son tutti arrabbiati. Gran colpo riuscire a scontentare tutti.
Nel mirino il commissario straordinario, con richieste di dimissioni, e la politica regionale e nazionale troppo piegata al volere della Commissione europea. In mezzo la solita burocrazia italiana che non invoglia donne e uomini di buona volontà.
Nel frattempo, gli ungulati, senza caccia o abbattimenti coordinati, sono raddoppiati invadendo dopo i campi anche i centri abitati, presentando il conto non solo per questo anno ma anche per decine di anni passati.
Quindi, in un’area ligure-piemontese di pochi chilometri, i positivi sono 236, già 15 in questo inizio 2023, ed i comuni con almeno un caso sono ora 47.
Comune N° positività Provincia Regione
- Arquata Scrivia 12 AL Piemonte
- Bosio 3 AL Piemonte
- Busalla 13 GE Liguria
- Campo Ligure 13 GE Liguria
- Campomorone 2 GE Liguria
- Carrosio 1 AL Piemonte
- Cartosio 2 AL Piemonte
- Casaleggio Boiro 3 AL Piemonte
- Casella 1 GE Liguria
- Cassinelle 9 AL Piemonte
- Castelletto d’Orba 5 AL Piemonte
- Cremolino 1 AL Piemonte
- Crocefieschi 2 GE Liguria
- Fraconalto 2 AL Piemonte
- Francavilla Bisio 1 AL Piemonte
- Gavi 9 AL Piemonte
- Genova 1 GE Liguria
- Grognardo 1 AL Piemonte
- Grondona 6 AL Piemonte
- Isola del Cantone 6 GE Liguria
- Lerma 7 AL Piemonte
- Masone 1 GE Liguria
- Mignanego 10 GE Liguria
- Molare 7 AL Piemonte
- Montaldeo 4 AL Piemonte
- Morbello 9 AL Piemonte
- Mornese 1 AL Piemonte
- Novi Ligure 3 AL Piemonte
- Ovada 13 AL Piemonte
- Pareto 1 AL Piemonte
- Parodi Ligure 2 AL Piemonte
- Ponzone 14 AL Piemonte
- Prasco 2 AL Piemonte
- Rocca Grimalda 11 AL Piemonte
- Ronco Scrivia 9 GE Liguria
- Rossiglione 14 GE Liguria
- Sassello 2 SV Liguria
- Savignone 1 GE Liguria
- Serra Riccò 4 GE Liguria
- Serravalle Scrivia 3 AL Piemonte
- Silvano d’Orba 4 AL Piemonte
- Tagliolo Monferrato 3 AL Piemonte
- Tassarolo 1 AL Piemonte
- Vignole Borbera 5 AL Piemonte
- Visone 2 AL Piemonte
- Vobbia 1 GE Liguria
- Voltaggio 9 AL
Questo anno trascorso non lascia spazio ad un futuro ottimistico, specie guardando quei milioni investiti in una recinzione che avrebbe dovuto essere il toccasana, ma che fin dall’inizio era evidente non avrebbe funzionato su questo territorio impervio.
Ma voglio essere ottimista e sperare che dopo un anno, già detto della torta mancata, chi ne ha la responsabilità (già, la responsabilità questa sconosciuta!) tracci un bilancio consuntivo e di previsione, magari in ossequio ai cittadini ed ai soldi che il contribuente finora ha speso per questa emergenza peste suina, senza dire dei mancati guadagni degli imprenditori della zona di protezione (protezione da e di chi?).
G. D.