Entroterra Sassello, è piovuto bene e arrivano i funghi, avete l’autorizzazione?
La ricerca funghi sbatte contro la burocrazia
Per una buona campagna di funghi occorrono due elementi fondamentali: pioggia e funghi. Bella scoperta, l’avrebbe scritto anche il compianto Catalano. Ciò che invece lui non avrebbe scritto è che da quest’anno occorre l’autorizzazione regionale.
Addirittura! Certo, il cercatore di funghi o fungaiolo, poiché il comprensorio sassellese è zona di protezione contro la peste suina, è stato equiparato ad un “controllore”, o meglio “monitoratore”, di eventuali carcasse di cinghiali di cui vi è obbligo segnalarne la presenza.
Gran bella novità per chi finora decideva di scalare questi boschi: prima passava al bar, pagava il tesserino del Consorzio e poi l’unico intento era tirar via più porcini possibili. Quest’anno non più, va prima seguita una procedura burocratica, già descritta in questo articolo, e tra una testa di porcino e una di cinghiale rallegrerà la sua giornata.
Finora sia la Regione nel dare disposizioni, sia i Consorzi nel predisporre i tesserini, se la son presa bassa, anzi, bassissima, ma con quest’ultima pioggia unita alla precedente, copiosa ed abbondante, tra pochi giorni i boschi di questo entroterra saranno presi d’assalto, quindi urge accelerare la comunicazione.
Su questo, in altro articolo, avevo già espresso le mie perplessità: l’italiano non legge, per natura tende all’evasione, la burocrazia invoglia al disinteresse… e non credo che il fungaiolo rinunci alla sua muffa, né tantomeno a buttare l’occhio sul puzzolente ungulato.
Bastava uno stampato, da consegnare col tesserino al cercatore, dove in caso di ritrovamento carcasse vi avrebbe riportato: nominativo – ora – data – luogo, da consegnare ai responsabili del Consorzio. Ma, forse, staremmo trattando di altro pianeta.
Pioggia e funghi: buona ricerca, responsabilmente s’intende.
G. D.
