Lago dei Gulli chiuso ai veicoli, primi mugugni, il sindaco spiega
Proteste dopo la replica dell’ordinanza dello scorso anno
Sassello
– Come era prevedibile, a molti non piace la decisione del sindaco di Sassello che da sabato 30 luglio chiuderà le due strade che portano al lago dei Gulli ai veicoli a motore.
Il mugugno è anche figlio di questi due anni e mezzo di divieti e paletti, alcuni lamentano che, se oltre a Governo e Regione, ci si mette anche il sindaco sceglieranno altri lidi per non vivere nel “paese dei divieti”.
Abbiamo portato le perplessità sull’opportunità di questa chiusura al sindaco, ma la sua posizione è ferma e rivolta al rispetto delle bellezze naturali che il territorio offre.
<<Come l’anno scorso, si è deciso di fermare il traffico a motore ad agosto fino all’inizio delle scuole fino all’area del lago dei Gulli – conferma Buschiazzo -. Verrà lasciato un parcheggio appena dopo l’Agriturismo Romano e la strada verrà chiusa ai mezzi motorizzati (sarà possibile per tutti andare a piedi o in bici) con alcune deroghe legate principalmente ad aventi diritto, a chi lavora la campagna in quella zona, ai disabili, ai mezzi di soccorso.
Purtroppo, il lago dei Gulli è stato pesantemente ferito dall’alluvione del 4 e del 5 ottobre 2021 (nella foto). Con le scuole, i consorzi dei funghi, le associazioni venatorie e i carabinieri forestali avevamo fatto una giornata di pulizia, ma i lavori da fare sono ancora molti.
Ci vorrà ancora tempo prima che quel luogo ritorni a suscitare meraviglia (e finanziamenti: ad oggi abbiamo visto assegnati circa il 70% delle somme urgenze sulla carta perché in cassa non è ancora entrato un centesimo a quasi un anno di distanza) – prosegue il sindaco -.
Purtroppo, nonostante sia un luogo ancora ferito, hanno proseguito negli abbandoni di rifiuti (a me hanno insegnato che quando si va in mezzo alla natura i rifiuti si portano sempre a casa: i cassonetti li avevamo tolti per questa ragione mettendo anche i cartelli) e sono stati fatti alcuni fuochi (a fianco alla Foresta della Deiva).
Continuano a essere presenti macchine parcheggiate in ogni modo che spesso non consentono ai residenti di raggiungere la loro abitazione.
Per questo ritorniamo alla vecchia ordinanza che comunque – conclude Buschiazzo – non aveva allontanato i veri amanti del luogo e coloro che lo rispettano e rispettano anche chi ci vive>>.
Chissà, così come avviene per i camminatori in montagna, forse occorrerà un cambio di mentalità da parte di tutti, rivolta al bene pubblico da trattare sempre e ovunque come nostro, vero è però che la politica del divieto e della costrizione logora e disperde le “risorse”.
G. D.