Estate 2022, Piana: riconferme ottime su entroterra e outdoor. Già, e la peste suina?
Tutto bene, peccato che la Liguria non sia solo quella
Il vicepresidente della Regione Liguria e assessore con deleghe al Marketing Territoriale, Agricoltura e Parchi Alessandro Piana espone un primo bilancio sull’attività turistica ligure ed in particolare per l’entroterra con le sue attività all’aperto (outdoor).
<<Lavorare sulla valorizzazione territoriale delle aree interne e sulla straordinaria biodiversità che ci connota si sta rivelando una carta vincente – afferma Piana -.
Lo confermano, facendo presagire un 2022 da record, i dati del bollettino Enit del primo weekend di giugno, che traccia un’ampia distanza tra Italia e Paesi competitor diretti come Spagna, Grecia e Francia.
In giugno – prosegue l’assessore – il tasso di prenotazioni in Italia è al 36% (+6 punti in una settimana) e in luglio siamo già al 22,7% (+3,4 punti in una settimana), con picchi percentuali notevoli per la montagna e la riscoperta dei laghi. In particolare, vette e crinali richiamano per un tasso percentuale del 37% (dato sul mese di maggio), mentre nel 2021, anno in cui abbiamo anche superato il periodo pre covid del 2019, si attestavano al 32,5%.
Una situazione largamente positiva che la Liguria saprà cogliere in chiave di sviluppo sostenibile – conclude Piana -, lavorando in sinergia con Agenzia in Liguria, con un nuovo concetto di spazio e tempo di vacanza che promuove altresì le eccellenze enogastronomiche, storico-culturali e paesaggistiche della nostra terra producendo valore>>.
I dati sono buoni, peccato che l’assessore dimentichi quella grossa fetta di Liguria formata da 36 comuni (Bogliasco, Arenzano, Ceranesi, Ronco Scrivia, Mele, Isola del Cantone, Lumarzo, Genova, Masone, Serra Riccò, Albisola Superiore, Campo Ligure, Mignanego, Busalla, Bargagli, Celle Ligure, Savignone, Stella, Torriglia, Rossiglione, Sant’Olcese, Valbrevenna, Sori, Pontinvrea, Varazze, Tiglieto, Campomorone, Cogoleto, Urbe, Sassello, Pieve Ligure, Davagna, Casella, Montoggio, Crocefieschi, Vobbia) che a causa della peste suina africana vedono ridimensionarsi, o azzerarsi, il proprio flusso turistico, finora colpito solo dai divieti delle ordinanze ministeriali e regionali.
Dal 7 gennaio ad oggi in Liguria nulla è stato messo in pratica per rispondere alle continue sollecitazioni dei territori interessati.
Pensare che la soluzione alla peste suina possa essere una recinzione chilometrica, partita a inizio giugno in Piemonte, dopo cinque mesi di ritardi, è un semplicistico ottimismo.
G. D.