Slogan a doppio senso scatena la polemica, e da Recco parte la protesta
“La diamo calda (Hei… ma cosa avevi capito?)” nella bufera mediatica
È ben noto che la mitica focaccia al formaggio di Recco non la si possa vendere fuori dalla cittadina ligure salvo autorizzazione, ricordo che gli stessi Nas tempo fa avevano imposto ad uno stand di indicare “focaccia al formaggio” senza alcun riferimento al marchio registrato.
Quindi ben venga la denuncia del “Consorzio focaccia col formaggio di Recco” se durante la fiera Bell’Italia, che si è svolta a Ravenna dal 7 al 10 aprile, uno stand ha esposto quella scritta.
Diversa l’opinione sullo slogan che ha accompagnato l’esposizione dello stand: “La diamo calda (Hei… ma cosa avevi capito?)”, peraltro già utilizzato sulle canottiere 2021.
L’associazione Casa delle Donne di Ravenna è insorta, tanto che il consiglio comunale si è spaccato tra favorevoli e contrari, con l’assessore che ne ha chiesta la rimozione.
<<Lo diciamo da sempre che il patriarcato è trasversale a uomini e donne – scrive l’associazione -. Grazie a Cecilia Pedroni, che ha portato alla nostra attenzione questa faccenda, che non si può liquidare come una “goliardata” sulla quale farsi una risata: questo è linguaggio sessista e misogino, che offende le donne. Giocare sui doppi sensi a sfondo sessuale è un’abitudine becera, che speravamo relegata al passato e che invece vediamo riemergere in tutta la sua bassezza nella centralissima piazza del Popolo di Ravenna, durante una manifestazione come Bell’Italia, che dovrebbe qualificare la città e attirare turisti. Bel biglietto da visita davvero! Cosa ne pensano gli assessori e le assessore Giacomo Costantini, Federica Moschini, Annagiulia Randi – Ravenna e il sindaco Michele de Pascale?>>.
Così come il già citato Consorzio di Recco che annuncia un esposto, sicuramente sull’utilizzo del nome della cittadina.
<<Il Consorzio della focaccia di Recco col formaggio, precisa che domenica 10 aprile non aveva in programma partecipazioni a manifestazioni. Ci è stato comunicato che nella manifestazione Bell’Italia tenutasi in piazza del Popolo a Ravenna veniva promossa la vendita “Focaccia di Recco” accompagnata da uno slogan che reputiamo indegno ed offensivo. Lo riteniamo lesivo dell’immagine sia del prodotto, che del nostro Consorzio. La Focaccia di Recco col formaggio Igp è un prodotto tutelato dall’UE e la sua vendita al di fuori della zona d’origine, senza il rispetto del disciplinare di produzione ed i relativi controlli è proibito. Infrangere tali regole comporta il reato di frode in commercio. Il Consorzio procederà alla segnalazione alle autorità competenti>>.
Una breve e veloce ricerca mi conferma che l’Emilia-Romagna non è nuova a questo slogan, addirittura ben due pizzerie lo riportano sulla denominazione sociale.
Quindi uno slogan che ha scatenato polemiche pro-contro tanto da ritenerlo sessista, misogino, indegno, offensivo, insomma contro le donne.
L’opinione
Che lo slogan sia di dubbio gusto non ci piove, così come sono di dubbio gusto certe licenziose esposizioni femminili su profili social, pubblicità, spettacoli televisivi, forse ben più gravi di una battuta che, ripeto, dà anche il nome ad almeno due pubblici esercizi e di cui nessuno si è preso la briga di contestare.Da uomo, peraltro assai lontano dal becero maschilismo che tiene a distanza le donne dai centri di potere (lo strumento “quote rosa” quello sì che è offensivo per le donne), ritengo che continuare a fare le pulci a questo genere di morale non mi sembra la strada per combattere la fallocrazia, spesso favorita dalla donna stessa con comportamenti assai ben più opportunisti di uno slogan da sotterrare con una risata.
G. D.