Essere amanti durante l’isolamento coronavirus non è come fumare l’erba del giardino
Momenti di riflessione in tante case degli italiani
I rapporti extra coniugali sono a rischio per antonomasia: sempre sul filo del rasoio, spesso con lama affilata. Uno squillo al momento sbagliato, un arrivo improvviso, un armadio che cigola, una macchia di rossetto o un capello, che non necessitano l’esame del dna.
Ma, forse, è proprio questo che porta l’infedeltà, che più che tradire è il mettersi in gioco: il tempo è poco, le occasioni pullulano, i social invitano, il bisogno di autostima è vitale, piacere per piacersi, l’evasione, la sfida al destino, e infine quell’adrenalina che fa sudare ma che carica a mille. Mille? Va bene anche 600, daiii.
Ma non è di un trattato sull’adulterio che vorrei discutere, di quello son piene le librerie, i format televisivi, e poi vorrei ricordare che tradire ha origini… divine, pertanto terreno mi.nato.
Ciò che mi interessa, e un po’ mi inquieta, è la situazione degli amanti durante questo isolamento forzato.
Vabbé, sì, dai, ci sono quelli seriali del “do cojo cojo”, quelli che non guardano troppo per il sottile, che non si innamorano, quelli che hanno quel chiodo fisso. Sì, mi pare che gli esperti li chiamino “malati di sesso”.
Beh, per questi è più facile, non hanno amante fisso/a (ah, sia chiaro, vale per entrambi i sessi), sììììììì faranno un po’ di digiuno, gli si abbasserà un pochino la vista (peccato che i più giovani non possano apprezzare i vecchi PostalMarket), ma tutto sommato un po’ di riposo non dovrebbe fargli male.
Sarà come la preparazione estiva dei calciatori, un paio di mesi, qualche amichevole davanti ad un sito hot e poi via alla ripresa del campionato, coppe europee comprese, e per i più bravi anche la convocazione in nazionale.
Prendiamo invece il caso di quando lei è da una vita che è in isolamento, ovvero in attesa che lui arrivi, sempre aspettando quei ritagli rubati al tempo che scorre.
Ehhhhh, questo è più grave e va a toccare i sentimenti, il cuore, la passione, il cigolare dei formicolii nello stomaco. Eh già, qui sono in gioco le baracche: quella familiare e quella extra, specie quando la extra vuol diventare familiare.
Ma ora è arrivato lui il virus, o lei la covid.
Non ti fanno incontrare, non puoi parlarti, manco un whatsappino dal water aprendo lo sciacquone… ehhhh so problemi so!
E se a lui stesse anche bene? Quante volte le ha detto “ci sto lavorando sui fianchi, sì lascio mia moglie ma dammi tempo, sai, i ragazzi, il nonno, il cane, l’orto…” e più passa il tempo (forzato) e più lei (l’amante) si stufa e (magari) lo libera. Già, eterno bambinone indeciso, cosa di meglio se non qualcuno (virus) che decida per te, sì soffrirai un pochino ma poi, a dirsela tutta, mica l’ami. E’ solo l’erba del vicino!
A lei non sta bene per niente! Quale occasione migliore perché lui dica alla moglie “amo un’altra, vado ad isolarmi con lei”. Naaaaaa, qui l’unica occasione è proprio quella di scoprire i suoi sentimenti, che temo non siano un granché. Forse una passione, un’infatuazione, uno scossone a quel torpore che la quotidianità e l’abitudine avevano fasciato in una cortina di indifferenza il matrimonio. Già, solo l’erba del vicino!
A proposito di erba, visto che non se ne trova, qualcuno ha provato a fumare quella del giardino?
Ogni riferimento a persone è puramente casuale e non voluto
G. D.