Dolore di madre… col figlio positivo in ospedale
Liberi “pensieri” di chi vive queste giornate di solitudine forzata – 2^ parte –
La mia vicina di pianerottolo, ha 83 anni. Signora in gamba, vedova da poco meno di due anni con tre figli adulti e già 7 pronipoti. Le pareti si sa’ sono sottili e qualche giorno fa mi è sembrato di sentirla piangere, e ammetto di aver guardato dallo spioncino, ma vedendo che stava parlando con la signora del piano di sotto, non ci ho prestato troppa attenzione.
Lei è una signora ligia alle regole e la spesa se la fa portare a casa, mentre io vado una volta alla settimana a comperare ciò che mi serve; così facendo ci siamo incontrate porta aperta con porta aperta, mentre sistemava in casa ciò che le avevano lasciato sullo zerbino.
Parlando un po’ le ho chiesto come andasse, e lei in un sussurro mi ha detto che il proprio figlio è risultato positivo al Covid-19, tanto da essere ricoverato sotto ossigeno in ospedale.
Cosa si può dire ad una madre anziana, sola, chiusa in casa, ed impossibilitata a muoversi, a non poter far nulla se non angosciarsi per il proprio figlio, per i due nipoti minorenni e la nuora? Avrei voluto abbracciarla, farle una carezza ma…
Cerco di aiutarla come posso, ogni giorno busso alla sua porta, la faccio parlare e cerco in tutti i modi di farla sorridere e per almeno una frazione di secondo distrarla dai suoi pensieri, sembra rimpicciolita, sempre più fragile e smarrita, mi racconta che riesce a sentire suo figlio al telefono, ma sente che respira male e quella tosse, quella tosse non passa!
Ieri mi ha detto che al figlio incominciavano una terapia sperimentale ed ho visto nei suoi occhi un infinitesimale barlume di speranza, ha fatto un sorriso e guardando in alto mi ha detto: “sto morendo dentro, ma sia fatta la Sua volontà e le cose vadano come devono andare”.
Ragazzi, la sua Fede mi ha steso, mi ha demolito e lasciato senza parole, ed ora aspetto solo di suonare alla sua porta e sentirmi dire che il suo ragazzo è fuori pericolo e torna a casa.
E intanto prego.
Silvia Fabiana T.