Liguria. Cronaca di un consiglio regionale a tutto… bilancio

Liguria. Cronaca di un consiglio regionale a tutto… bilancio
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La seduta riprende stamane alle ore 10, può essere seguita dai media in diretta tv su Telenord o in streaming sul sito di Regione 

Rendiconto generale dell’Amministrazione della Regione Liguria per l’esercizio 2019Con 18 voti a favore (maggioranza di centro destra e gruppo misto) è stato approvato il Disegno di legge 305: Rendiconto generale dell’Amministrazione della Regione Liguria per l’esercizio 2019.

Con la resa del conto consuntivo la Giunta regionale adempie all’obbligo istituzionale che deriva dall’articolo 58 dello Statuto. Tale obbligo costituisce l’annuale appuntamento per una verifica di quanto è stato possibile realizzare attraverso il confronto fra le previsioni del bilancio ed i risultati definitivi conseguiti, sia in termini finanziari sia in termini patrimoniali, a seguito dell’azione amministrativa. Nel Rendiconto 2019 sono state accertate entrate per complessivi 5 miliardi e 358 milioni di euro e registrati impegni di spesa per complessivi 5 miliardi e 290 milioni di euro. Il totale delle riscossioni è stato di complessivi 5 miliardi e 511 milioni di euro ed il totale dei pagamenti è stato di complessivi 5 miliardi e 406 milioni di euro, con un fondo di cassa al 31 dicembre 2019 di 308 milioni e 917 mila euro. Il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2019 è positivo ed è pari a 232,97 milioni di euro, da cui vanno dedotti accantonamenti e vincoli di legge. Il Rendiconto registra un significativo miglioramento, rispetto all’esercizio precedente, in termini di disavanzo per debito autorizzato e non contratto per investimenti degli anni precedenti, che risulta pari a 57,3 milioni di euro, in riduzione di 18,8 milioni di euro, per effetto degli esiti positivi della gestione di competenza. La Regione è riuscita a dimostrare l’avvenuto utilizzo degli spazi finanziari pari a euro 15,6 milioni, assegnati per l’anno 2019 per investimenti nuovi ed aggiuntivi da realizzare attraverso l’utilizzo del risultato di amministrazione degli esercizi precedenti e il ricorso al debito, secondo le modalità previste dalla legge 232/2016; sono realizzati investimenti pubblici diretti o indiretti, da completare entro i prossimi 5 anni, per un importo pari al fondo non trasferito dallo Stato (legge 145/2018) che per il 2019 per la Regione ammontano a 77,4 milioni di euro. Il totale dell’impegnato per investimenti risulta di 414,2 milioni di euro, di cui 128,6 milioni per Fondo Pluriennale Vincolato in conto capitale, che rappresenta lo sforzo della Regione in investimenti per gli anni futuri. Nel rendiconto si rileva, inoltre, che sono rispettati tutti i vincoli di finanza pubblica, come certificato dalla Corte dei Conti.  Il servizio svolto da Trenitalia nel 2019 ha comportato l’impiego di 16,7 milioni di euro di risorse autonome regionali e 14,6 milioni sono stati destinati alla gestione del trasporto su gomma.  Nel settore socio sanitario la Regione ha sostenuto un notevole impegno finanziario, stanziando ed erogando oltre 25 milioni di euro di risorse proprie, di cui 15,5 destinate al fondo di solidarietà per le persone con gravi disabilità e 10 milioni circa alle politiche sociali. Rispetto alle politiche comunitarie 2014-2010 ed in particolare ai due Programmi operativi finanziati dal Fondo europeo per lo sviluppo economico (FESR) e dal Fondo di coesione sociale (FSE) anche nel 2019 si sono registrati livelli di avanzamento procedimentale e finanziario in linea con i progressi attesi.

Per quanto riguarda la Sanità, la qualità delle prestazioni, giudicata dai Ministeri competenti, colloca la Liguria al sesto posto tra le Regioni italiane e il percorso di riduzione del disavanzo risulta rispettato, seppure con uno slittamento temporale dato dal fatto – si sottolinea nel documento – che il Governo negli ultimi anni ha progressivamente ridotto la quota di accesso al Fondo Sanitario Nazionale per la nostra Liguria con una quota di partecipazione al Fondo che è passata in 5 anni dal 2,81% al  2,76% .

Nella seduta del pomeriggio si è svolta la discussione generale sul provvedimento.

Giovanni Lunardon (Pd) ha dichiarato: «Siamo ai saldi di fine stagione, quello che dobbiamo votare è l’ultimo atto di bilancio, con l’assestamento e il rendiconto, che ci consente di fare quale ragionamento di carattere generale, i dati sulla sanità, per esempio, non misurano la qualità del servizio».  Lunardon, in particolare sulla sanità, ha accusato la giunta di avere tagliato gli investimenti per il settore tecnologico e sul personale e ha parlato di «arretramento della sanità ligure nonostante l’incremento del fondo sanitario nazionale». Secondo il consigliere il pareggio dei conti sulla sanità non potrà essere raggiunto nemmeno nei prossimi anni e ha sottolineato che la mobilità sanitaria passiva è raddoppiata. Lunardon ha fatto riferimento anche alla relazione della Corte dei Conti sul bilancio regionale rispetto alla gestione delle società partecipate, «che risponde a criteri opachi e non trasparenti». Il consigliere ha accusato la politica di indebitamento della giunta tramite i mutui.

Marco De Ferrari (ilBuonsenso) si è concentrato sui temi ambientali: «Sono intervenuto più volte in quest’aula chiedendo più presidio del territorio da parte dell’amministrazione regionale». Secondo il consigliere la Regione avrebbe dovuto essere più incisiva per contrastare le decisioni nazionali in merito all’abolizione del Corpo forestale dello Stato e delle Province, e quindi della polizia provinciale, che avrebbero lasciato il territorio senza presidio ambientale. «Dal 2016 la Regione – ha aggiunto – ha fatto scendere da 81 a 24 gli agenti. L’ultimo presidio su cui il nostro gruppo ha fatto pressione sono le guardie ecologiche volontarie che in altre regioni sono attivissime anche sul controllo e la mala gestione dei rifiuti. Invece in Liguria – ha detto – sono state congelate dalla giunta queste figure, in quanto non ha voluto rifinanziare la legge specifica. Quindi – ha spiegato – ci sono state occasioni per potenziare il presidio ambientale sul territorio, che inciderebbe positivamente anche sulla qualità della nostra vita».

Sergio Rossetti (Pd) ha dichiarato: «La giunta aveva promesso che avrebbe diminuito le tasse e, invece, ha aumentato l’Irpef regionale togliendo lo sgravio alla maggioranza dei contribuenti liguri». Il consigliere ha criticato anche l’utilizzo del Fondo strategico: «La giunta lo ha usato come fondo distribuito a pioggia, facendo cose sicuramente utili, ma non strategiche e ha aumentato il disavanzo in ambito sanitario, peggiorando anche la qualità dei servizi». Rossetti ha sottolineato che sono stati diminuiti i fondi europei non strutturali e che è mancata una interlocuzione con la Comunità europea. «Sviluppare l’economia – ha aggiunto – vuol dire sburocratizzare, ma in 5 anni non è stata emessa nessuna delibera in questo senso, così come non è migliorato in 5 anni l’accesso al credito». Secondo il consigliere «l’amministrazione regionale ha aumentato le tasse e ha quasi raddoppiato le fughe sanitarie fuori dalla Liguria». Forti critiche sono state espresse sul processo di privatizzazione degli ospedali e sul progetto dell’ospedale genovese ad Erzelli.

Andrea Melis (Mov5Stelle) ha fatto alcune riflessioni fra il programma elettorale presentato 5 anni fa dal presidente Toti e i risultati raggiunti: «Questo rendiconto può essere considerato un bilancio sugli ultimi 5 anni e rilevo che nella realtà non sono stati raggiunti gli obbiettivi che la giunta si era prefissata». Melis ha fatto riferimento, in particolare, ai rapporti internazionali della Regione, alla trasparenza sulle società controllate. Il consigliere ha rilevato che non ci sono stati interventi migliorativi neppure per la semplificazione e la sburocratizzazione e, sulla riforma del trasporto pubblico locale, il consigliere ha rilevato che la Regione avrebbe trasferito su altri organi le responsabilità. «Nel settore sanitario – ha aggiunto – i costi sono aumentati e la gestione e stata centralizzata». Il consigliere ha concluso: «Il bilancio complessivo è assolutamente fallimentare, soprattutto rispetto alla coerenza di quanto è stato promesso con quanto è stato poi realizzato».

Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ha fatto un bilancio su quanto è stato fatto in questi ultimi 5 anni di amministrazione: «Voi siete stati eletti con uno slogan sul cambiamento ma dobbiamo capire se in questi 5 anni sono state fatte davvero diverse». Il consigliere ha aggiunto: «Questa è l’ultima manovra di bilancio della legislatura e non rilevo che in questi anni si stata cambiata questa regione, anzi, su alcuni meccanismi è decisamente peggiorata per quanto riguarda la qualità vita delle persone». Citando le ultime vicende legate al caos della viabilità autostradale, Pastorino ha aggiunto: «Non voglio entrare in questioni di carattere polemico, ma ci sono responsabilità per la situazione anche in capo alla Regione e, per i trasporti, la Liguria è diventata una regione invivibile. Anche il sistema ferroviario funziona poco e male quindi, se dovessi dire che cosa è cambiato, direi che non è cambiato nulla». Forti critiche sono state espresse anche alla gestione del sistema sanitario.

L’assessore ai trasporti Gianni Berrino ha replicato spiegando che la Regione «ha il dovere di rispondere alle osservazioni della Corte dei conti perché è giusto che il denaro pubblico sia speso secondo le regole». In questo senso l’assessore ha illustrato nel dettaglio i chiarimenti inviati alla Corte circa le risorse regionali e statali destinate al superamento della crisi socioeconomica provocata dal crollo del Ponte Morandi e l’iter seguìto dalla regione per l’assegnazione delle risorse.

Il presidente della giunta e assessore al bilancio Giovanni Toti ha replicato: «Oggi è stato fatto in quest’aula, come peraltro è già accaduto in passato, un dibattito di tipo elettorale» e ha anticipato la presentazione di alcuni emendamenti, sottolineando di avere partecipato assiduamente al dibattito sul bilancio nella competente commissione consiliare. «Ho sentito le obiezioni espresse oggi, sicuramente legittime ma, francamente, apodittiche – ha ripreso – e sarebbe facile replicare che alcune nostre azioni sono state tarpate a leggi nazionali, in realtà sono convinto che questa amministrazione ha rispettato quello che aveva promesso, ha fatto tantissimo e, a volte, più di quello che aveva promesso». Il presidente ha concluso: «Sono orgoglioso di questi 5 anni di amministrazione e mi avvio sereno al giudizio dei cittadini che, sono certo, confermeranno le mie convinzioni quando ho firmato quest’ultimo bilancio».

Fabio Tosi (Mov5Stelle), che era già intervenuto nel dibattito della mattinata, ha ribadito la propria contrarietà alla gestione della Regione da parte dell’attuale giunta nel corso degli ultimi 5 anni e ha accusato di genericità la replica del presidente della giunta.

 

Assestamento al Bilancio di Previsione della Regione Liguria per gli anni finanziari 2020 – 2022

Con 18 voti a favore (maggioranza di centro destra e gruppo misto) è stato approvato il Disegno di legge 310: “Assestamento al Bilancio di Previsione della Regione Liguria per gli anni finanziari 2020 – 2022”

Con il provvedimento di assestamento al bilancio 2020-22, oltre agli adempimenti di natura obbligatoria vengono adeguate le entrate e le spese di natura vincolata alle effettive assegnazioni di fondi statali e/o comunitari e si effettuano alcune rimodulazioni della spesa discrezionale; infine si riduce di oltre 50 milioni l’autorizzazione all’indebitamento adeguandola alla corrispondente diminuzione del disavanzo da debito autorizzato e non contratto determinata in sede di rendiconto 2019. La pandemia da COVID-19 sta avendo pesanti ripercussioni anche sui bilanci delle regioni, che vedranno le loro entrate fiscali del 2020 ridursi di oltre il 10%, con una compensazione solo parziale derivante da trasferimenti statali. Nonostante ciò, nelle more della definizione dei riconoscimenti dallo Stato a fronte delle minori entrate, la Regione non procede a tagli nella spesa, ma vengono mantenute inalterate le somme stanziate con il bilancio di previsione 2020-2022, potendo procedere ad ulteriori stanziamenti di spesa in misura molto ridotta. La manovra complessiva vale oltre 255 milioni, derivanti prevalentemente da maggiori entrate di natura vincolata (253 milioni) oltre che da applicazione di avanzo vincolato (21 milioni).

In particolare le variazioni riguardano, in tema di investimenti a valere sul fondo strategico regionale, investimenti nella viabilità (14,1 milioni nel triennio) e per la messa in sicurezza degli edifici scolastici (3,4 milioni nel triennio); in tema di sanità e politiche sociali ci sono nuove assegnazioni di fondi vincolati delle politiche sociali (32 milioni di cui 19,9 milioni destinati al fondo per le non autosufficienze e 8 per il fondo affitti) e della sanità (70 milioni di cui 46,4 milioni quali fondi assegnati dal Decreto legge 34 del 2020 e 25 milioni dovuti all’incremento dei fondi provenienti dalle aziende farmaceutiche derivanti dall’applicazione del pay-back); in tema di sviluppo economico sono previsti 66,4 milioni a valere sulla riprogrammazione del POR (Piano operativo regionale) per l’utilizzo del FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) 2014-2020 e 400 migliaia di euro per il salone nautico; in tema di trasporti ci sono  nuove assegnazioni statali per 73,2 milioni (di cui 56,7 per investimenti) e, infine, in tema di cultura sono previsti: ulteriori 820 mila euro per il finanziamento alla Fondazione Teatro Carlo Felice.

Sono stati approvati gli emendamenti presentati dalla giunta.

 

Documento di Economia e Finanza Regionale 2021-2023

Con 17 voti a favore (maggioranza di centro destra e gruppo misto) è stato approvato il Documento di Economia e Finanza Regionale 2021-2023

Il Documento di Economia e Finanza Regionale costituisce il primo tassello con cui prende avvio il nuovo ciclo di programmazione economico-finanziaria che viene predisposto sulla base di quanto definito a livello nazionale con il DEF 2020, rilasciato lo scorso aprile e costituisce il presupposto per l’elaborazione delle previsioni di bilancio per il triennio 2021/2023. L’irrompere della pandemia da Covid 19 ha segnato questo 2020 in modo non comune, dati gli effetti globali che da un punto di vista sanitario, sociale ed economico si stanno registrando; l’emergenza ha quindi condizionato tutti gli scenari compresi quelli di programmazione regionale. Per tale ragione i contenuti tradizionali e obbligatori del documento sono stati predisposti a partire dall’emergenza sanitaria e dai suoi profondi effetti sulla società e sull’economia regionale. In uno scenario macroeconomico mondiale incerto e precario, è stato necessario limitare le previsioni al solo biennio 2020-2021, data la difficoltà di stimare le grandezze economiche su panorami temporali più vasti. Nel descrivere lo scenario macroeconomico regionale inoltre, è stato definito un quadro tendenziale e non programmatico, inserendo le stime effettuate senza considerare al momento gli effetti positivi che le misure messe in campo potranno produrre nel sistema economico regionale e che potranno essere valutate soltanto a posteriori. Nel documento si rileva, come anche sostenuto dalla Banca d’Italia nel suo recente rapporto sull’economia regionale, che la Liguria dimostra una grande capacità di resilienza di fronte alla crisi e una reattività del suo tessuto economico superiore ad altri territori.  In questo quadro complesso e difficile l’azione dell’amministrazione regionale è stata indirizzata sia ad affrontare l’emergenza con misure straordinarie e di immediata efficacia nei confronti di famiglie ed imprese sia al sostegno delle politiche di investimento sul territorio con uno sforzo economico straordinario.

Nel dibattito sono intervenuti Alice Salvatore e Marco De Ferrari de ilBuonsenso, che hanno illustrato un ordine del giorno (vedi sotto, n.d.r.) presentato in collegamento con la proposta di legge. Giovanni Lunardon (Pd) ha rilevato che l’economia ligure è stagnante e che in questo contesto si è inserita l’emergenza Covid-19. Secondo il consigliere non sono stato adottati interventi rilevanti per intervenire nella crisi dell’economia. Andrea Melis (Mov5Stelle) ha dichiarato che il documento è incompleto, e in parte inutile, in quanto riferisce solo cosa è stato fatto in campo emergenziale sanitario senza contenere indirizzi programmatori per il futuro.

 

Riconoscimento dei debiti fuori bilancio

Il Consiglio regionale ha approvato con 17 voti a favore (maggioranza di centro destra e gruppo misto) il Disegno di legge 314 “Riconoscimento della legittimità di debito fuori bilancio”

Il riconoscimento di debiti fuori bilancio, previsto dalle “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi”, è un atto di natura tecnica effettuato al momento dell’approvazione dell’atto di Rendiconto e riguarda passività non considerate al momento dell’approvazione del Bilancio di Previsione, ma che risultano dall’ultimo Consuntivo approvato. Nel caso specifico si tratta di un debito di 349 euro inserite nell’esercizio 2020.

 

G. D.