Ponte 43 di Genova alle Autostrade? Caos a sinistra: sì… ma… forse… però

Ponte 43 di Genova alle Autostrade? Caos a sinistra: sì… ma… forse… però
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L’uscita della ministra sul passaggio del nuovo ponte al “mittente” ha creato malumore in Liguria e non solo

Senarega (Lega): Oggi di nuovo intrappolati in autostrada e il Mit dà il Ponte di Genova in concessione ad Aspi. Dopo tante parole e pochi fatti M5S e Pd della Liguria ora che cosa dicono?

“Oggi di nuovo intrappolati in autostrada con 14 chilometri di coda – lamenta Franco Senarega, capogruppo regionale Lega Nord Liguria Salvini – e il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, oltre a non rispondere a Regione Liguria per trovare una soluzione, ha annunciato che il nuovo Ponte di Genova sarà dato in concessione ad Autostrade per l’Italia.

Dopo tante parole e pochi fatti, anzi nessun fatto concreto per Genova e la nostra regione, che cosa diranno ora il M5S e il Pd liguri? Attendiamo, anche in vista delle prossime elezioni regionali, la presa di posizione degli esponenti liguri di M5S e Pd”.

E i due partiti chiamati in causa da Senarega si sono prontamente precipitati a rispondere, forse mettendo in difficoltà la stessa ministra. Il M5S giustifica il provvedimento quale “adempimento tecnico”.

Gruppo 5 Stelle Liguria: “Non confondiamo un adempimento tecnico temporaneo con la concessione vera e propria. Autostrade e viadotto sul Polcevera non tornino nelle mani dei Benetton”

“Il M5S non permetterà che il ponte di Genova torni nelle mani dei Benetton e di Aspi – dichiarano il capogruppo regionale Fabio Tosi e il vicecapogruppo regionale Andrea Melis commentando la dichiarazione della ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli -: la tragedia del Morandi ci ricorderà per sempre le loro vergognose inadempienze e i successivi, quasi goffi depistaggi per nascondere le loro responsabilità.

Un conto è un adempimento tecnico per consentire l’avvio della circolazione sulla rete, anche per rispondere alla petulanza con cui Bucci e Toti si lamentano di non sapere a chi consegnare il nuovo Ponte, altro invece concedere loro la gestione di un’infrastruttura eccellente, che siamo riusciti a ricostruire in tempo record grazie al decreto Genova e all’allora ministro del Mit Danilo Toninelli. Non vanifichiamo i sacrifici compiuti e certamente non infanghiamo la memoria delle 43 vittime del Morandi restituendo il nuovo manufatto a chi ha stroncato vite e messo in ginocchio un’intera città!

Siamo dunque – continuano – pienamente d’accordo con quanti, Crimi e Cancelleri in testa, invocano la revoca immediata, sebbene ora si debba procedere con un inevitabile adempimento dal punto di vista tecnico. Ma è indubbio che chi ha sbagliato deve andare a casa, come diciamo dall’agosto del 2018. Lo stallo che sta vivendo la Liguria in queste settimane è imputabile a chi, vale a dire Aspi, non ha fatto il proprio dovere. Perseverare nella volontà di restituire loro le autostrade italiane e il nuovissimo ponte sul Polcevera sarebbe a dir poco diabolico”.

E non si fanno mancare un affondo all’attuale maggioranza ligure. In piena tattica sportiva e militare: la miglior difesa è l’attacco.

“A proposito di perseveranza… in merito al Ponte, Toti dichiara che raccontiamo bugie da 2 anni. In realtà, qui, a non dire le cose come stanno è il Governatore della Liguria, che ai cittadini racconta bugie da 5 anni. Egli pensa che la Regione si possa governare con le passerelle e i red carpet, presidiando la Liguria a suon di selfie anziché con azioni concrete. Ma la stragrande maggioranza dei territori lamenta il disinteresse del presidente e della sua Giunta. Il risultato? Privatizzazione della sanità, meno posti di lavoro, trasporto pubblico allo sfascio, micro e piccole imprese con la saracinesca abbassata.

L’unica cosa che Toti sa fare bene – concludono – è una campagna elettorale assordante con puntuale vittimismo laddove egli non ha ottemperato al proprio dovere. Ed è il caso della viabilità ligure, per la quale convenientemente dimentica che anche lui ha delle responsabilità”.

Il Pd è ancora più esplicito, conosce il territorio e sa quanto la questione sia nel cuore dei liguri.

Pd: “Nuovo ponte di Genova, il Governo non lo assegni ad Aspi (Autostrade n.d.r.) e lo inserisca tra le opere da commissariare previste dall’ultimo decreto”

“Con l’imminente consegna del nuovo ponte – spiegano dal Gruppo Pd Regione Liguria – e con la scelta del Governo di inserire la Gronda tra le opere prioritarie per il rilancio dell’economia nazionale – insieme alla nuova Diga Foranea, il nodo ferroviario e il terzo valico -, Genova entra in una nuova fase dove l’assetto infrastrutturale svolgerà un ruolo decisivo.

In questo contesto l’assegnazione ad Aspi del nuovo ponte, indicata oggi in via transitoria e sulla base delle attuali norme, è vissuta dai cittadini liguri come un atto contrario alla profonda e motivata sfiducia che esprimono nei confronti dell’attuale concessionario.

Chiediamo quindi al Governo un atto di coraggio. Oggi Aspi è, confidiamo ancora per poco, il concessionario, ma se si vuole semplificare il Paese bisogna andare sino in fondo: chiediamo che il Governo inserisca immediatamente il ponte e le attività di interconnessione con la rete autostradale a una nuova struttura commissariale, che avrà in carico anche la Gronda, chiudendo la fase della ricostruzione e impegnandosi immediatamente nella fase del rilancio.

Si tratta – conclude Pd Liguria – di un intervento necessario e di un segnale politico importante anche per rispondere al clima che si è sviluppato a Genova e in Liguria dopo il crollo del Ponte Morandi e in seguito alla situazione in cui versa attualmente la rete autostradale della nostra regione.

La ministra sarà contenta di avere così tanti sostenitori.

La comunicazione, questa sconosciuta.

 

G. D.