Si può curare il terreno per autoconsumo anche fuori Comune in zone arancioni o rosse
Garantirsi cibo genuino anche solo per passione è lecito, per Coldiretti sono 25mila liguri
Ebbene sì, trascorrere un po’ di tempo libero all’aria aperta curando terreni e piante che producono cibo per la famiglia, è possibile anche fuori comune.
Lo conferma anche Coldiretti Liguria nell’evidenziare che secondo la faq pubblicata sul sito del Governo, si chiarisce che anche nelle zone rosse e arancioni “è consentito, anche al di fuori del Comune ovvero della Regione di residenza, lo svolgimento di attività lavorativa su superfici agricole, anche di limitate dimensioni, adibite alle produzioni per autoconsumo, non adiacenti a prima od altra abitazione.
La cura dei terreni ai fini di autoproduzione, anche personale e non commerciale, integra il presupposto delle esigenze lavorative, contemplato per le zone “arancioni” e “rosse”. Quindi la coltivazione del terreno per uso agricolo e l’attività diretta alla produzione per autoconsumo (quale ad esempio quella di raccolta delle olive, conferimento al frantoio e successiva spremitura) sono consentite, a condizione che il soggetto interessato attesti, con autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di tale superficie agricola produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini, con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito.
Il periodo infatti è favorevole alle olive, così come gli agrumi, ortaggi, zucche, mentre è inutile sostenere spostamenti per coltivazioni tipiche della tarda primavera, allora sì che fioccano le sanzioni, peraltro assai pesanti.
G. D.