“Papà Separati Liguria” presentano 12 richieste ai candidati alla Regione
Fra un mese le elezioni regionali e l’associazione dei papà separati si fa sentire
Ai candidati alle elezioni della regione Liguria
Ci pregiamo sottoporre ai candidati, alcuni quesiti, sperando che possa essere utile in termini di riflessione e quindi di proposte per il programma di governo della nostra Regione.
In particolare, come Associazione della Liguria, auspichiamo che il programma di governo regionale sia orientato a porsi come garante del rispetto del principio di bigenitorialità in quanto argomento intrinseco e connaturale alla questione delle Pari Opportunità.
Sulla “carta” in Italia questo principio viene garantito grazie allo strumento dell’affido condiviso e dovrebbe tutelare tutte le coppie separate, anche quelle non sposate, ma nei fatti si calcola che siano almeno un milione in Italia i genitori che godono di minori diritti rispetto all’altro.
Noi come Associazione dei papà (ma anche mamme) separati riteniamo che le scelte sui figli, l’educazione, le cure e l’istruzione, dovrebbero essere condivise da entrambe i genitori, per garantire al minore la migliore condizione possibile, evitando che possa essere strumentalizzato in caso di conflitto e allo stesso tempo; per questo crediamo fortemente che devono essere garantite Pari Opportunità a entrambi i genitori.
Sappiamo che alcuni problemi non possono essere risolti a livello regionale, ma che occorre un impegno nazionale, ci aspettiamo comunque delle risposte nella loro direzione, che saranno valutate ora, ed indubbiamente verificate al termine della tornata elettorale.
Noi vorremmo figli più felici di vivere la loro fanciullezza con entrambi i genitori e non terrorizzati da psicologi, assistenti sociali e usati da genitori e avvocati senza scrupoli contro l’altro genitore.
Premesso che in una società civile, sia l’uomo che la donna devono poter avere pari diritti e doveri, non si capisce perché se gli uomini rivendicano il diritto di essere padri, inizia nei loro confronti una vera e propria discriminazione, poiché “non” sono ritenuti “capaci” di accudire i loro figli.
Se la donna ha potuto inserirsi nei ruoli che l’uomo ha tradizionalmente ricoperto nel lavoro, perché nella famiglia gli uomini continuano a vedersi emarginati nelle funzioni di cura, pur se capaci di svolgerle?
L’affido condiviso, legge dello stato n.54 del febbraio 2006, viene raggirata sistematicamente, nella quasi totalità dei casi, con varie clausole e condizioni, facendo prevalere quello esclusivo alle madri con la dicitura “nell’interesse del minore”, “affido condiviso con prevalenza alla madre” o “genitore collocatario”.
La Regione Liguria nel 2008 in maniera bipartisan ha approvato la legge 34 destinata Norme per il sostegno dei genitori separati in situazione di difficoltà, a tutt’oggi non è mai stata finanziata, creando di fatto una situazione di disparità tra genitori di sesso diverso, in contrasto con l’art 3 della costituzione.
Auspichiamo un suo pregiato risconto e Le segnaliamo che le risposte ai quesiti saranno divulgati attraverso i canali comunicativi dell’Associazione papà Separati, che servirà nella valutazione per la tornata elettorale:
- sito internet: https://www.papaseparatiliguria.it
- profilo Facebook: https://www.facebook.com/
- profilo Twitter https://twitter.com/
- canali interni Whatsapp e Telegram soci e simpatizzanti
Richieste
- Un impegno reale della Regione con il coinvolgimento di Asl, Enti Locali, Istituzioni pubbliche e private, Associazioni regolarmente iscritte ai registri regionali, per promuovere la Bigenitorialità.
- L’impegno reale da parte della regione nell’applicazione della Legge regionale 7 ottobre 2008, n. 34 legge Norme per il sostegno dei genitori separati in situazione di difficoltà, sia per quanto riguarda gli alloggi che l’incentivazione della mediazione familiare.
- Un sostengo al reddito, per un massimo di 18 mesi, destinato al genitore convivente con i figli, nel caso il genitore tenuto al versamento dell’assegno di mantenimento abbia perso il lavoro, si trovi in cassa integrazione o in mobilità o sia impossibilitato a mantenere i figli, qualora venga accertato e documentato che le prescrizioni di carattere economico derivanti dai provvedimenti dell’autorità giudiziaria, determinino una disponibilità reddituale residua pari o inferiore all’importo stabilito per l’Assegno Sociale Minimo.
- Un reale e concreto controllo sul funzionamento del ruolo e dei poteri dei servizi sociali.
- L’istituzione in tutti comuni e o Distretti Sociali della Carta dei servizi sociali in applicazione della legge 328 del 2000 nella sua parte fondamentale dell’art. 13.
- La garanzia del Diritto alla difesa, attraverso la videoregistrazione delle audizioni dei componenti delle famiglie prese in carico.
- Legge regionale per istituire il Registro della Bigenitorialità per affermare il diritto del bambino a mantenere un rapporto stabile con entrambi i genitori, anche nel caso che siano separati o divorziati con l’istituzione del doppio domicilio.
- Un registro istituito nelle anagrafi comunali e, al quale si possono iscrivere i figli di tutti i genitori con residenze diverse, qualunque ne sia il motivo. Ovviamente la residenza resterà una sola, ma le comunicazioni che riguardano il bambino dovranno fare riferimento ai due domicili indicati dai genitori con l’unico vincolo che non ci siano limiti alla potestà genitoriale. In questa maniera si potrà ottenere la doppia firma in tutti i documenti relativi ai figli in caso di separazione, da parte dei genitori esercenti la potestà genitoriale, con l’effetto che la scuola comunicherà con tutti e due i genitori, evitando un’ulteriore strumentalizzazione spesso usata per emarginare l’altro.
- Un impegno da parte della Regione ad un superamento dei limiti del Gratuito Patrocinio, rendendolo accessibile in base al reddito disponibile dei richiedenti, e non più in base al reddito nominale.
- L’esenzione dal pagamento di tasse come Ici, Imu Tasi Tarsu quant’altro fosse in essere al momento della separazione a carico del genitore con residente nell’alloggio a seguito di sentenza.
- La riforma del sistema Isee per quanto di competenza regionale che vede penalizzati i genitori non affidatari e/o non collocatari, considerato che con la separazione i costi per il mantenimento dei figli raddoppiano (il genitore presso cui il figlio non ha la residenza abituale deve comunque creare un ambiente confortevole per il figlio) sarebbe opportuno prevedere degli sgravi fiscali anche al genitore presso cui il figlio non risiede abitualmente.
- L’inserimento nei programmi scolastici del concetto di bigenitorialità, come diritto dei minori e dovere degli adulti.
Mauro Lami presidente Papà Separati Liguria ApsAssociazione per la Bigenitorialità e la tutela dei diritti dei figli nella separazioneSede Legale Via Aurelia 100/3 17047 Vado Ligure (SV) Tel. 019.881946 info@papaseparatiliguria.it