Clamorosa protesta dei balneari liguri: venerdì 9 agosto sciopero degli ombrelloni
Chiedono interventi concreti e tempestivi per riconoscere il valore degli investimenti fatti dalle imprese
Stabilimenti balneari
– Gli stabilimenti balneari di Fipe Confcommercio e di Fiba Confesercenti hanno annunciato due ore di sciopero per il 9 agosto, giorno nel quale gli ombrelloni saranno aperti con due ore di ritardo sulle spiagge italiane.
<<Spiagge gratis in quel giorno! – chiede Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori -. È evidente che il 9 agosto, per via dei disservizi che questo sciopero provocherà, dovrà essere scorporato dagli abbonamenti settimanali e mensili, a titolo di risarcimento del danno.
Quanto agli ingressi giornalieri, se pagati in anticipo dovranno essere integralmente restituiti. Diverso è il caso dei turisti che chiederanno di accedere alle spiagge una volta terminato lo sciopero. In questo caso dovranno versare l’intero importo. Se questa richiesta non sarà accolta ci riserveremo azioni legali a tutela degli utenti – conclude Dona ->>.
Chissà se sarà poi così o si creerà il caos.
Fiba Confesercenti Liguria ha annunciato la propria adesione alla protesta indetta dai balneari il prossimo 9 agosto per porre fine all’inerzia del governo di fronte al caos della situazione del comparto, e consistente in una un’azione simbolica di ritardata apertura degli ombrelloni.
Con due incontri nella settimana scorsa, il gruppo dirigente regionale ha ritenuto di aderire all’iniziativa per sollecitare nuovamente interventi da parte delle autorità governative, a fronte di una situazione di stallo del settore, nonché di grave confusione, che richiede immediata attenzione.
«Ribadiamo con forza che non intendiamo in alcun modo scaricare il disagio sui nostri clienti – chiarisce il direttivo Fiba Liguria -. Nonostante le difficoltà, il nostro impegno rimane infatti quello di garantire il servizio. Siamo però fermamente convinti della necessità di un intervento del Governo, per mettere uno stop a regole disomogenee da comune a comune e per riconoscere il valore degli investimenti fatti dalle imprese.
I concessionari (e i Comuni) – conclude la nota – sono rimasti a gestire la crisi con mezzi insufficienti, affrontando problematiche di rilievo ultranazionale, senza il necessario sostegno. Chiediamo che la politica si assuma davvero – e una volta per tutte – le sue responsabilità. La nostra partecipazione alla protesta del 9 agosto vuole significare la pressante richiesta degli operatori balneari di interventi concreti e tempestivi».
G. D.