Domani Il Secolo XIX non esce, voci di vendita della testata
Il quotidiano fu fondato a Genova il 25 aprile 1886
Crisi giornali
– Pochi giorni fa il Censis, istituto italiano di ricerca socioeconomica, ha pubblicato il suo 19° Rapporto sulla comunicazione.
Fra i tanti mezzi di comunicazione, l’unico che continua a mostrare una forte flessione è la stampa. Una crisi ormai ultradecennale dove il “numero delle copie vendute nelle edicole è sempre minore”.
Alcuni dati:
- nel 2007 i cartacei erano venduti al 67% degli italiani;
- nel 2023 la percentuale si accorcia arrivando al 22%.
Si tratta di un calo del -3,4% annuo e del -45% in 15 anni.
Il Secolo XIX è di proprietà del gruppo Gedi, famiglia Agnelli-Elkann, che possiede diversi giornali locali, oltre ai nazionali Repubblica, La Stampa e, appunto, Il Secolo XIX.
Associazione Ligure dei Giornalisti, Gruppo Cronisti Liguri e Ordine del Giornalisti della Liguria sono vicine ai lavoratori del giornale ligure ed “esprimono pieno sostegno e massima vicinanza ai giornalisti del Secolo XIX in sciopero nella giornata 22 marzo. La decisione è stata presa all’unanimità dall’assemblea. Sabato 23 marzo il giornale non sarà in edicola e venerdì 22 marzo non verrà aggiornato il sito online”.
<<La decisione – si legge in una nota del Comitato di redazione del Decimonono – è stata presa dall’assemblea dei giornalisti dopo che la redazione, nei giorni scorsi, aveva già proclamato uno stato di agitazione e affidato al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero.
Nonostante le formali e reiterate richieste da parte della rappresentanza sindacale, infatti, l’azienda non ha fatto alcuna chiarezza in merito alle insistenti e continue indiscrezioni di stampa relative a una possibile vendita del Decimonono.
Non solo: il gruppo Gedi, anche in questo caso nonostante ripetuti solleciti, non ha presentato un piano di investimenti per il giornale che, in forma cartacea e digitale, rappresenta la voce di Genova e della Liguria da quasi 140 anni>>.
“Associazione, Ordine e Gruppo Cronisti si uniscono alle istanze del Cdr e chiedono all’azienda di fare chiarezza sul futuro del giornale. Sindacato e Ordine continueranno a essere al fianco dei lavoratori del Secolo XIX in ogni azione che decideranno di mettere in campo per la salvaguardia e la tutela della testata”.
Le numerose televisioni, nazionali e locali, i tanti programmi di informazione, i giornali online, perlopiù gratuiti, hanno sicuramente condizionato le scelte del lettore, specie in anni di crisi economica delle famiglie.
Alcuni giornali della carta stampata, pochi ma ci sono, reggono e anzi aumentano le copie vendute, evidentemente con una informazione che soddisfa il lettore, forse è su questo che gli editori dovranno lavorare per rinnovare le loro testate ed essere competitivi.
G. D.