Loano, 350 stabilimenti balneari al convegno sulle concessioni demaniali
Grande partecipazione al convegno sulle Concessioni Demaniali Marittime
Stabilimenti balneari
– Ieri, giovedì 26 ottobre, grande organizzato dal Sindacato Italiano Balneari, presso la sala congressi di Loano 2, con oltre 350 titolari di stabilimenti balneari provenienti da tutta la Liguria che hanno voluto essere presenti all’incontro dove si è fatto il punto su come orientarsi e preparare il futuro.
Gli onori di casa al sindaco di Loano Luca Lettieri che ha riportato la propria esperienza riguardo la difficoltà dei comuni ad affrontare la questione. Poi ha aperto i lavori il presidente regionale e vicepresidente nazionale di Sib, presidente provinciale Confcommercio Enrico Schiappapietra con un intervento dal quale traspare un cauto ottimismo alla luce delle ultime novità sul fronte nazionale.
Il presidente nazionale degli stabilimenti balneari Antonio Capacchione ha illustrato il risultato della mappatura e l’impatto che deve avere sul piano normativo. La mappatura delle coste ha certificato che il 67% del litorale della penisola è libero da concessioni e il presidente ha riportato le sue impressioni positive avute presenziando alla recente udienza presso la Corte Suprema di Cassazione a Sezioni Unite sul ricorso presentato dal Sindacato Italiano Balneari.
Ha infine rimarcato l’assoluta necessità che il legislatore entro fine anno metta la parola fine all’incertezza che grava sugli imprenditori balneari.
A questo proposito il Sib, unitamente alla Fiba, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni esortando l’impegno ad un intervento normativo risolutivo entro la fine dell’anno (riportiamo il testo integrale) anche per evitare che i Comuni e le Autorità̀ di sistema portuale possano adottare ad inizio 2024 atti amministrativi che sarebbero palesemente illegittimi per violazione di legge e per tale motivo meritevoli di impugnativa. È stato presentato un fac-simile di lettera/diffida da inoltrare all’Ente concedente di riferimento che avesse intenzione di procedere alla messa a gara delle vigenti concessioni.
Da Bruxelles è intervenuto l’ex senatore Paolo Ripamonti a cui il Governo aveva assegnato il compito di seguire la delicata questione e di procedere ad una mappatura e alla valorizzazione del patrimonio costiero esistente. La direttiva Bolkestein è valida in caso di scarsità della risorsa e in Italia ci sono “oltre 11.000 chilometri di costa”, che corrispondono a oltre 381 milioni di metri quadrati di area disponibile.
Dalla mappatura sono state tolte le aree militari, quelle industriali, i porti commerciali e le aree delle Autorità di sistema, le aree marine protette di tipo A mentre laghi e fiumi non sono stati conteggiati per mancanza di dati. Viene quindi meno l’ipotesi di scarsità della risorsa in considerazione dell’ampio margine per assegnare nuove concessioni.
Per la Regione Liguria era collegato in remoto Marco Scajola, assessore all’Urbanistica, Edilizia, Demanio Marittimo e Formazione. La Liguria ha da sempre sostenuto i balneari anche e soprattutto come coordinatore delle Regioni e ha preannunciato un incontro per martedì 31 ottobre con i Comuni e associazioni di categoria dei Balneari.
Anche il consigliere regionale Angelo Vaccarezza ha assicurato il sostegno ad ogni attività che possa portare alla soluzione definitiva della controversia tutelando gli imprenditori e le migliaia di famiglie che da essi dipendono.
Questo il testo della lettera inviata al presidente Meloni
“Le scriventi Organizzazioni maggiormente rappresentative dei balneari italiani con la presente sono ad evidenziarle lo stato di profonda preoccupazione del settore per la mancata soluzione della problematica relativa alla durata delle concessioni demaniali marittime.
È una questione che Lei conosce perfettamente per essere stata in questi anni sempre in prima linea a sostegno delle ragioni delle decine di migliaia di imprese balneari italiane.
Non dobbiamo pertanto spiegarle quanto la balneazione attrezzata italiana sia importante non solo per l’economia ma persino per l’identità̀ del nostro Paese.
Sono certamente di aiuto le conclusioni del Tavolo tecnico consultivo istituito per l’accertamento della cd “scarsità̀ della risorsa”, presupposto per la corretta applicazione della cd Direttiva Bolkestein.
Si tratta adesso di trarne, con urgenza, le conseguenze giuridiche e normative.
Siamo costretti infatti ad evidenziare il rischio concreto e reale che, in assenza di immediati provvedimenti normativi chiarificatori, la situazione già̀ grave, per lo stato di incertezza sul futuro aziendale, possa addirittura peggiorare per il tentativo di alcuni Enti concedenti (Comuni e Autorità̀ di sistema portuale) di mettere a gara le aziende attualmente operanti.
Urge pertanto un intervento normativo o, comunque, l’emanazione di provvedimenti amministrativi che evitino una gestione confusa e caotica delle funzioni amministrative in materia che rischiano di danneggiare o distruggere un importante settore economico perfettamente efficiente e di successo.
Certi del Suo impegno Le chiediamo un incontro per meglio rappresentare e illustrare la gravità della situazione e l’urgenza di un intervento normativo risolutivo. Cordiali saluti”.
G. D.