Busta paga 2022 come cambia per i lavoratori dipendenti
Interventi sulla tassazione e assegni familiari con alcune sorprese, non sempre piacevoli, per i lavoratori subordinati
La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro cerca di chiarire gli ampi interventi riformatori del sistema di tassazione e delle modifiche degli assegni familiari per i lavoratori dipendenti.
La sintesi dell’impatto che avranno l’entrata in vigore delle disposizioni contenute nella Legge di Bilancio 2022 e nel decreto legislativo che istituisce l’assegno unico e universale per i figli a carico è contenuta nella circolare della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro n. 2: un documento con numerosi esempi pratici su come cambieranno gli importi a disposizione di lavoratori e, più in generale, contribuenti.
La circolare si sofferma sulle modifiche agli scaglioni e alle aliquote Irpef, nonché a misure e modalità di calcolo delle detrazioni per lavoro dipendente, pensione, redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e altri redditi come anche sulle novità in materia di trattamento integrativo dei redditi di lavoro dipendente pari a 1.200 euro annui.
Entra nel dettaglio, poi, dell’abrogazione della detrazione fiscale per redditi di lavoro dipendente e assimilati in caso di reddito complessivo ricompreso tra 28 e 40 mila euro e dell’impatto dell’esonero contributivo parziale, per il 2022, a favore dei dipendenti con reddito inferiore a 34.996 euro.
Tutte modifiche che determineranno una differente misura delle ritenute fiscali e del bonus.
A queste disposizioni, già in vigore dal 1° gennaio, si aggiungerà a partire da marzo l’assegno unico e universale per le famiglie (Auuf), con un ulteriore cambiamento nelle buste paga dei dipendenti: per effetto dell’abrogazione dell’assegno per il nucleo familiare e delle detrazioni fiscali per i figli a carico si ridurrà l’importo ricevuto direttamente dal datore di lavoro.
In parallelo sarà possibile ricevere l’assegno unico corrisposto dall’Inps purché, in presenza dei requisiti soggettivi previsti, si sia provveduto in autonomia a presentare la domanda. Gli importi ricevuti, però, potrebbero non somigliare a quelli del passato perché parametrati sull’Isee del nucleo familiare invece che sul reddito ai fini fiscali.
«Dalle prime proiezioni effettuate – afferma Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro – scaturisce chiaramente una situazione di premialità per i redditi medio alti.
Non resta spazio per un grande ottimismo circa la quantificazione complessiva di tutte le modifiche apportate: le buste paga del 2022 riserveranno diverse sorprese e, in moltissimi casi, non positive».
G. D.