Sassello tutto pronto per i rituali sacri del Giovedì e Venerdì Santo

Sassello tutto pronto per i rituali sacri del Giovedì e Venerdì Santo
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La tradizione della Scala Santa tramandata di padre in figlio

Scala Santa Sassello

– La Settimana Santa a Sassello è molto sentita, dove rituali sacri e tradizioni si mischiano coinvolgendo grandi e piccini, nel rispetto di quanto prevedono i programmi delle Confraternite d’accordo con il Parroco.

Partiamo da San Giovanni con il Giovedì Santo.

Preceduta dal Canto dell’ufficio delle 19, recitato nell’Oratorio, il Priore e i Confratelli aspettano i dodici vecchi poveri che vengono fatti sedere nel Coro in ricordo dei 12 Apostoli.

Il Priore lava loro i piedi, che vengono poi baciati da tutti i Confratelli. Segue la benedizione del pane azimo (i vari fornai a turno provvedono alla confezione del pane che porta impresso il particolare stampo di S. Giovanni), poi distribuito e mangiato. Quest’anno vengono presentati i bambini che riceveranno la Prima Comunione.

Dall’Oratorio si passa alla Chiesa dove si visita il sepolcro, luogo di venerazione.  Infine, innalzati Crocefissi e Cassa inizia la Processione fino alla Chiesa della SS Trinità, dove vengono depositati i sacri simulacri.

Presso la SS Trinità il Venerdì Santo, nel pomeriggio alle 15 Celebrazione della Passione. Alla sera, in quella che un tempo si chiamava “sede”, accanto la canonica, riunione di coloro che partecipano alla Processione del Venerdì Santo, dove viene battuto all’asta con offerte sempre maggiori il privilegio di portare in Processione i vari Crocefissi, secondo il valore ed il pregio.

San Giovanni ha due Crocefissi, il più piccolo è del Maragliano, e una Cassa un’opera del ‘400 di rilevante peso, circa 400 kg, raffigurante a tutto tondo la Flagellazione di Cristo ad opera dei Giudei. L’Oratorio di S. Filippo ha invece quattro Croci: una è completamente rivestita di tartaruga, una è chiamata la Croce dei Neri, perché reca delle decorazioni in argento che risalta sul fondo scuro del legno e altri due di grande dimensione e di notevole peso.

Dalla sede le voci si alzano a seconda delle offerte per <a cascia, u grossu e u cittu> o <a tartaruga e a cruxe di neigri>. Il denaro realizzato dall’asta va agli oratori per conservazione e restauro delle opere.

Nel frattempo, in chiesa è allestita la Scala Santa, una scalinata a pianta cruciforme, la cui rampa centrale e quelle laterali salgono ad un baldacchino posto all’incrocio delle scale dove giace la statua del Cristo morto, circondato da grossi ceri accesi.

Dopo le 21 la partenza con i Confratelli in costume che salgono la Scala in ginocchio per poter baciare l’effigie del Figlio di Dio morto in Croce per riscattare gli uomini dal Peccato Originale. Per tutta la durata della funzione viene cantata una vecchia edizione del Pange Lingua, un canto gregoriano a più voci.

Alla fine, parte la Processione che si snoda per le vie del paese tra i canti del Miserere, fino alla Chiesa della Concezione. Durante la solenne Benedizione del Parroco viene baciato dal pubblico il Crocefisso.

Per le due Processioni, se il maltempo dovesse continuare, il Parroco e le Confraternite decideranno il da farsi, secondo le evoluzioni di giornata, fermo restando tutte le altre celebrazioni presso oratorio e chiese, Scala Santa compresa.

 

G. D.

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