Progetto Entroterra con Sassello, Calizzano, Bormida, Arnasco
Quattro sindaci, quattro paesi, quattro documentari: operazione comunicativa, che si propone di riportare l’attenzione sulle aree interne savonesi
Arnasco (con Onzo e Vendone), Bormida, Calizzano e Sassello: sono questi i quattro comuni i protagonisti del progetto Entroterra, realizzato con il sostegno della Fondazione Agostino De Mari e con il supporto della Provincia di Savona.
Un progetto che si compone di quattro diversi video-documentari che raccontano territori e persone, fondati soprattutto sulle storie di chi vive questi luoghi ogni giorno e ne conosce ogni dettaglio.
L’idea è nata da Mimmo Lombezzi, poi realizzata con Mario Molinari, a partire da una consapevolezza: la Liguria, regione più anziana del mondo, è terra ricca di storie da raccontare anche lontane dal suo celebre mare.
Basta scalare queste colline – montagne per scoprire un universo forte e fragile allo stesso tempo, fatto di storie incredibili e tradizioni secolari. È questo il punto di partenza del progetto Entroterra, che vuole valorizzare i territori della provincia savonese.
La Liguria è il banco di prova ideale per comprendere l’evoluzione di una tendenza ormai sempre più forte fatta di abbandono e mancata valorizzazione delle aree interne. “La Liguria, dove su 1.575.000 persone, oltre 540.000 mila sono over 60 – scriveva il Secolo XIX il 7 giugno 2017 – per la UE è un banco di prova e rappresenta la concreta fotografia di quello che, tra qualche anno succederà nel resto dell’Europa”.
Proprio per questo il progetto Entroterra vuole dar voce ai residenti delle aree interne, realizzando, attraverso i loro racconti, quattro video-ritratti di quattro paesi. Calizzano, Bormida, Sassello e la bassa Val d’Arroscia (la comunità formata dai tre borghi dell’olio e del vino Arnasco, Onzo, Vendone).
Questi prodotti multimediali diventano così degli strumenti al servizio dei comuni, che potranno utilizzarli come promozione, rivolti a diversi target:
- la comunità – grazie alle proiezioni in piazza i documentari diventeranno un’occasione di animazione sociale;
- i visitatori – la visione di questi documentari sarà un’occasione di scambio verbale e umano con chi vive nelle aree interne e l’opportunità di conoscere le buone pratiche che un tempo proteggevano l’ambiente e la natura evitando frane e alluvioni;
- le scuole – i prodotti multimediali possono diventare un supporto didattico duttile e integrabile con altri strumenti formativi.
Ogni documentario, della durata di circa mezz’ora, racconta un paese, dando voce a chi lo ha scelto per viverci, per produrre o semplicemente o per un legame affettivo, trasformando i suoi abitanti, per usare un’espressione della direttrice di Fondazione De Mari, Anna Cossetta, in “Griot”, in narratori.
Ogni ritratto, per limiti di tempo, è necessariamente parziale, ma potrebbe essere l’inizio di un percorso narrativo (autogestito) che, nel corso del tempo aggiunga altri episodi (e altri personaggi) al racconto collettivo di ogni borgo.
Calendario delle proiezioni in piazza
- Giovedì 22 luglio – ore 21.30 / Arnasco – Piazza all’Olivicola
- Giovedì 29 agosto / Bormida – Piazza della Chiesa
- Domenica 5 settembre / Sassello
- Agosto (data da definirsi) / Calizzano
Dichiarazioni dei protagonisti
Matteo Mirone, sindaco Arnasco
<<Fondazione De Mari ha dimostrato anche questa volta come già in altre occasioni passato, una grande attenzione alle piccole comunità dell’entroterra come la nostra. Un progetto quest’ultimo in cui ha creduto fortemente ed investito consentendoci di dare voce e soprattutto un volto alle splendide eccellenze non solo storiche e culturali ma anche lavorative di cui è ricco il nostro territorio. Non è stato facile ma, con uno splendido lavoro di squadra ed ottime professionalità si è riusciti a realizzare qualcosa di eccezionale. Arnasco collegato orizzontalmente con Vendone ed Onzo, potrebbe identificarsi come la bassa Valle Arroscia, uno spazio particolare in cui convivono tradizioni antichissime, come la coltivazione dell’Ulivo, opere moderne che evocano culture arcaiche, come i monoliti di Krister e comunità di lavoro che oggi resistono perché lavorano in armonia con la natura come gli olivicoltori ed i viticoltori. Era importante dare un volto ed una voce a questa comunità e renderla visibile ma allo stesso tempo raccontare e mostrare anche uno dei paesaggi più originali dell’entroterra ligure, quello che dagli uliveti sale sino alla torre di Davì – il più alto manufatto a secco realizzato in Liguria, un vero e proprio “Nuraghe” – e al Forte di Rocca Liverna, una scenografia militare che evoca Amleto, ma anche la fortezza de il Deserto dei Tartari. In un’ottica turistica quest’ottimo lavoro può sicuramente essere un eccellente inizio, con cui gettare le basi per la riscoperta dei tesori dell’entroterra ligure che ci circondano e che spesso sono dimenticati anche da coloro che li vivono quotidianamente>>.
Daniele Galliano, sindaco Bormida
<<Il documentario ha perfettamente descritto in un’ora di proiezione la vita di 100 anni di Bormida e servirà ai visitatori a conoscere la gente del nostro paese. Bormida è un piccolo borgo dell’Alta Valle di origini contadine, qui si respirano ancora le vecchie tradizioni e con l’aiuto dei nostri anziani ricordiamo (con una tradizione varata nel nostro comune ormai da parecchi anni, denominata “Anziani in cattedra”) il nostro passato per non dimenticare. Noi siamo piccoli borghi dell’entroterra, ma facciamo grande l’Italia>>.
Pierangelo Olivieri, sindaco Calizzano -presidente Provincia Savona
Per una Comunità, un Paese come il Nostro, che fonda molto del proprio vivere su tradizioni e valori antichi, poter essere parte di un progetto che muove proprio da questi elementi per valorizzare e promuovere il nostro Stupendo Territorio della Provincia di Savona è un piacere e ci sprona a continuare in quella attività di incentivazione al continuare a vivere, e a ritornare a vivere anche per periodi dell’anno, nelle nostre località.”
Daniele Buschiazzo, sindaco Sassello
<<Il video prodotto su Sassello fa toccare con mano a chi lo guarda la dimensione umana e la qualità della vita che resiste nella Montagna Ligure. Non solo uno “spot”, ma un vero e proprio reportage che fa conoscere aspetti che il turismo “mordi e fuggi” non riuscirebbe mai a captare. Cultura, storia, società e lavoro di un territorio fondamentale per la Liguria e, in particolar modo, per Savona. Ritengo che possa essere uno strumento utilissimo non solo ai quattro Comuni protagonisti, ma a tutto l’entroterra. Un grazie particolare a Lombezzi e Molinari, che hanno fatto un lavoro eccezionale: guardando il reportage mi sembrava di rivedere “Viaggio nella Valle del Po”, il famoso reportage della Rai di Mario Soldati. Ma anche alla Fondazione De Mari, per aver appoggiato il progetto, trasformandolo in realtà>>.
Luciano Pasquale, presidente Fondazione De Mari
<<La Fondazione ha avviato un piano triennale di attenzione verso l’entroterra, in tutte le sue declinazioni, dove secondo noi ci sono potenzialità da valorizzare. Siamo partiti da qui, da questo progetto multimediale: volevamo realizzare qualche che rendesse visibile l’anima che c’è in queste comunità. Perché l’anima si tocca, attraverso le persone e attraverso la capitalizzazione di esperienze dei personaggi che conosciamo nei quattro filmati. Non faremo e non facciamo solo questo per l’entroterra: vogliamo essere d’aiuto e di sostegno alle amministrazioni e alle popolazioni, per esempio lavorando nella direzione delle comunità energetiche>>.
G. D.