Connazionale sfrutta personale extracomunitario in azienda avicola ad Asti
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Lavoravano di notte, retribuzione in nero, senza contributi previdenziali, privi di assicurazione sugli infortuni e tutele previdenziali
Lavoro nero
– La Guardia di Finanza di Asti, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno condotto un’indagine nei confronti di un’azienda del settore avicolo, che è risultata aver impiegato manodopera irregolare.
L’azienda sottoponeva alcuni dipendenti, cittadini extracomunitari, a condizioni di sfruttamento senza ogni minima tutela normativa prevista dall’ordinamento, approfittando del loro stato di bisogno.
“Chicken Game”, il nome dell’operazione è stata condotta dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Asti, ed ha portato alla condotta illecita di un imprenditore, cittadino anch’egli extracomunitario.
Lo straniero reclutava senza la stipula di alcun contratto e poi dell’impiego in nero, come dipendenti operai, di taluni cittadini extracomunitari già dimoranti presso il Cas di Castello d’Annone (AT). Per evitare il rischio di incorrere in controlli e quindi in sanzioni, avrebbe fatto in modo che i lavoranti venissero prelevati presso il Cas con autovetture, nelle ore serali/notturne ed impiegati in orario notturno, promettendogli una retribuzione in nero, senza contributi previdenziali, privi di assicurazione sugli infortuni e tutele previdenziali.
L’indagine delle Fiamme Gialle astigiane, anche mediante l’elaborazione della documentazione acquisita all’atto dell’esecuzione degli accertamenti delegati dal Pubblico Ministero, ha portato all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, oltre a riscontrare elementi a carico del datore di lavoro indagato per lesione personale e minaccia.
<<I lavoratori ritenuti vittime di sfruttamento, approfittando del loro stato di bisogno, pare siano stati impiegati senza alcun contratto in condizioni insalubri, a contatto con il guano dei volatili, senza alcun dispositivo di protezione e senza informazioni e/o formazione sulla sicurezza del lavoro – spiegano dal Comando -.
L’operazione costituisce il culmine di accertamenti, peculiari della Guardia di Finanza, quale unico organo di polizia giudiziaria economico-finanziaria, posto a presidio delle entrate del bilancio pubblico, tutela degli operatori economici onesti, in particolare attraverso il contrasto del lavoro sommerso per la tutela degli interessi dei lavoratori dipendenti e il rispetto delle regole di leale concorrenza nel mercato>>.
I Finanzieri hanno segnalato l’azienda all’Agenzia delle Entrate di Asti, per l’accertamento, recuperi di materia imponibile ai fini delle Imposte Dirette per un valore complessivo di 160 mila euro; mentre per le irregolarità previdenziali l’Inps, per l’utilizzo in nero di personale dipendente, ha elevando sanzioni per complessivi 18 mila euro uro.
<<Si segnala in ambito di contrasto al lavoro sommerso – precisano dal Comando – che i finanzieri di Asti e Canelli nel corso dell’intensificazione operativa avviata dall’estate 2024, attraverso l’esecuzione di accertamenti di polizia economico finanziaria e interventi ispettivi nei confronti di 32 imprese, hanno verificato, anche attraverso visite sul campo di lavoro, in prevalenza presso cantieri, vigneti e strutture ricettive, la posizione di 210 lavoratori dipendenti, di cui 140 sono risultati in nero o comunque irregolarmente assunti rispetto alla normativa del lavoro vigente.
Nove i datori di lavoro verbalizzati per irregolarità, di cui tre segnalati all’Autorità Giudiziaria, anche per impiego di lavoratori privi del permesso di soggiorno e tre segnalati all’Ispettorato del Lavoro per l’applicazione della maxi-sanzione e la sospensione dell’attività. Oltre 1.700.000 euro, la somma totale di contributi previdenziali evasi accertati e sanzioni irrogate dall’Inps di Asti>>.
Sulla base del principio di presunzione di innocenza, l’eventuale colpevolezza della persona sottoposta ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove interverrà sentenza irrevocabile di condanna irrevocabile di condanna.
G. D.