Blitz antidroga: pusher da tremila euro mensili più vitto e alloggio col visto turistico di 3 mesi
Sette arresti dei carabinieri in una operazione nel territorio cuneese – astigiano
Pusher da tremila euro
– Sette arresti dei militari della Compagnia Carabinieri di Bra, su ordinanze emesse dal Gip del Tribunale di Asti, nei confronti di 6 albanesi e un italiano, ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina.
Si trattava di un consolidato network criminale dedito allo spaccio di cocaina, attivo nel territorio cuneese – astigiano e caratterizzato da un allarmante contesto operativo, dimostrando ancora una volta come il fenomeno del traffico di sostanza stupefacenti – ampiamente radicatosi nell’odierno tessuto sociale – sia capace di produrre un mercato in perenne crescita, costantemente approvvigionato e rinnovato nei suoi principali protagonisti.
Gli operatori hanno provveduto a indagini articolate, dove è stato possibile analizzare il sistema del gruppo e ricostruire l’intero processo criminale: dalle fasi organizzative a quelle ultime di realizzazione del profitto illecito.
L’organizzazione, sfruttando il visto turistico di 90 giorni, reclutava uomini provenienti dall’Albania a cui, una volta giunti nel territorio cuneese veniva attribuito il ruolo di “djali”, letteralmente “ragazzo” in lingua albanese e cioè di soggetto deputato alle cessioni di cocaina e ai quali veniva attribuito uno stipendio mensile di tremila euro, comprensivo di vitto e alloggio.
Grazie al visto, la banda risultava particolarmente dinamica con l’ingresso dei “djali”, occupandosi poi alla scadenza del rimpatrio degli stessi verso l’Albania. Tutto in un meccanismo di turn-over che rendeva complesse le operazioni di identificazione dei pusher.
Gli stessi venivano istruiti sulle modalità di spaccio, poi, dotati di autovettura, smartphone e telefoni criptati comunicavano tramite WhatsApp con i clienti, ritirando lo stupefacente confezionato in dosi e collocato in appositi nascondigli ricavati nel terreno, per poi consegnarlo.
Durante le indagini è stato anche eseguito l’arresto in flagranza di un albanese trovato in possesso di circa 265 gr. di cocaina, denaro contante e materiale per il confezionamento e sono stati segnalati alla Prefettura, quali assuntori, cinque italiani con il recupero di 7 gr. di cocaina.
Sono tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria le posizioni degli arrestati che ne accerterà le responsabilità o meno nel corso del successivo processo.
G. D.