Confisca per oltre 3.5 milioni e 3 arrestati ad Alessandria
Da vent’anni operavano nello sfruttamento della prostituzione, immigrazione clandestina, stupefacenti e gestione locali
Alessandria arresti
– Operazione Game Over da parte della Polizia di Stato di Alessandria, coordinata dalla Direzione Centrale Anticrimine presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dove nei giorni scorsi ha operato una importante confisca di beni.
Si tratta di dodici immobili, un garage, dodici società con relativi compendi aziendali, tra cui una società che gestiva una piscina e due che gestiscono due ristoranti, tre locali notturni, venti rapporti bancari per complessivi 250.000 euro nonché all’ablazione della somma di denaro in contanti per l’ammontare di 550.000 euro, cinque autovetture di grossa cilindrata, il tutto per un valore complessivo di oltre 3.500.000 euro.
Inoltre, sono state eseguiti provvedimenti di Sorveglianza Speciale con obbligo del soggiorno in Alessandria della durata di 4 anni, come disposto dai decreti emessi dal Tribunale di Torino – Misure di Prevenzione – che, accogliendo la proposta del Questore, il quale rientra tra le Autorità proponenti misure di prevenzione patrimoniale nei confronti di soggetti connotati da pericolosità sociale qualificata e generica, già il 15 febbraio disponeva il sequestro anticipato di tali beni.
Le tre persone, ritenute di pericolosità sia generica che qualificata, colpiti da tale misura di prevenzione personale e patrimoniale sono M.M., 65 anni, con pregiudizi penali, P.B. 78 anni, pluripregiudicato, attualmente in carcere e D.N., 63 anni, pluripregiudicato.
Il profilo dei tre, tutti di notevole spessore criminale e dimoranti in Alessandria, è stato scandagliato nell’arco temporale che va dai primi anni ‘90 ad oggi, attraverso la ricostruzione di tutte le attività delittuose commesse sia in questa provincia che sull’intero territorio nazionale, ricostruite sulla base delle attività investigative, delle denunce, degli arresti e delle condanne che si sono di volta in volta succedute.
Nello specifico, tutti e tre sono risultati gestori, attraverso diversi “prestanome”, di locali notturni e da oltre vent’anni hanno ricavato ingenti guadagni dal favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina.
Con l’intestazione fittizia di beni hanno condotto un alto tenore di vita, a fronte di una grande differenza tra i redditi denunciati, molto esigui e le grandi disponibilità di denaro frutto di tali attività illecite, in parte anche sequestrato (vedasi 385.000 rinvenuto in cassette di sicurezza riconducibili a M.M., 108.500 euro sequestrati a P.B., 27.000 euro sequestrati a D.N).
M.M. nel 2022 si rendeva responsabile anche di trasferimento fraudolento di valori e di favoreggiamento della prostituzione. Inoltre, quest’ultimo apprendeva dell’indagine patrimoniale in corso nei suoi confronti svolta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Alessandria e in ragione di ciò si defilava apparentemente dalla gestione in prima persona di uno dei night club.
Vendeva, altresì, un’altra società, intestata alla moglie I.E., riconducibile a un altro night ubicato in Alba (CN), nonché un immobile e un’autovettura di grossa cilindrata BMW X6 sempre nella sua disponibilità, pur essendo intestate fittiziamente a “prestanome”, entrambi oggetto di sequestro nel decreto emesso da Tribunale di Torino.
D.N. e P.B. si rendevano responsabili anche di altri gravi reati, quali il traffico di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, tra cui cocaina ed eroina commercializzate in questa provincia e in quelle limitrofe; lo stesso D.N. è risultato responsabile anche di due tentativi di omicidio avvenuti sempre nell’ambiente dei night, quando nel 1986 e nel 2021 armato di pistola feriva gravemente due avventori del locale notturno che stava gestendo, fatti che avevano creato un grande allarme sociale.
Infine, sempre D.N. nel 2022 veniva per l’ennesima volta tratto in arresto per detenzione illegale di due pistole con relativo munizionamento rinvenute e sequestrate all’interno di un altro locale notturno dallo stesso gestito, nonché per intestazione fittizia di beni.
<<Gli accertamenti patrimoniali e bancari della Divisone Anticrimine della Questura di Alessandria, svolti in piena sinergia con la Direzione Centrale Anticrimine, sono stati svolti in maniera precisa e impeccabile non solo nei loro confronti ma anche nei relativamente a una cinquantina di persone a loro vicine, familiari, “prestanome”, e almeno a 20 società a loro riconducibili – spiegano dalla Questura -.
Solo tali approfondimenti hanno consentito di “scoprire” le ricchezze frutto della loro attività criminale posta in essere attraverso la commissione di numerosi reati contro il patrimonio e la persona, il traffico di stupefacenti, il favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina, nonché la detenzione illegale di armi e munizioni, intestazione fittizia, evasione fiscale e riciclaggio.
E’ stata proprio la peculiare conoscenza di tutte le attività investigative eseguite nei confronti dei tre soggetti da parte degli operatori della Divisione Anticrimine che, per primi, avevano in passato personalmente svolto le attività investigative quando prestavano servizio presso gli Uffici Investigativi della locale Questura, a dar inizio all’indagine patrimoniale, attivata nel febbraio 2021, consapevoli che fino ad allora i predetti soggetti erano stati più volte tratti in arresto ma mai realmente colpiti nelle loro ricchezze provento delle attività delinquenziali. L’indagine patrimoniale svolta, infatti, ha avuto come scopo l’ablazione di tutti i beni in possesso dei tre soggetti gestori di locali notturni dal 2000 ad oggi.
Se nel 2014 nell’ambito dell’Operazione “Blue Night” la Squadra Mobile di Alessandria, dopo due anni di indagini, eseguì un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Alessandria nei confronti di 15 persone, tra i quali M.M., D.N. e P.B. responsabili di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di giovani ragazze dell’est da impiegare nei locali notturni, oltre che alla produzione e falsificazione di documenti (passaporti e visti d’ingresso), con questa Operazione “Game Over” la Divisione Anticrimine chiude il cerchio con il sequestro di tutti i beni in loro possesso, provento delle predette attività delittuose. Si tratta – concludono -, infatti, della confisca di beni di natura preventiva più significativa effettuata nella provincia di Alessandria>>.
G. D.