Banda ultralarga: entroterra ligure in forte ritardo, lavori al 47%. Sassello tutto fermo
PD: “Serve un cambio di passo”. Lega: “Su 198 Comuni 99 in corso o in partenza”
Banda ultralarga
– La Liguria è ferma al 47% quanto a Internet veloce, il che significa che l’entroterra risulta l’area più penalizzata. Oggi in consiglio regionale sono state presentate ben tre interrogazioni sull’argomento.
Basti pensare che un comune come Sassello è tuttora fermo dopo anni di promesse e inizi di procedimento. Ad oggi la terza azienda che si è interessata alla fibra ottica nel sassellese deve ancora ripresentare la progettazione, dopo che nell’autunno scorso aveva effettuato controlli sui tubi interrati di Enel.
<<Occorre una svolta e attivarsi per mettere in atto ogni iniziativa per portare a termine i lavori del Piano Banda Ultralarga in Liguria, soprattutto per i Comuni del nostro entroterra.
In tal senso, ho presentato un’interrogazione che è stata discussa oggi in aula – commenta il consigliere regionale della Lega e presidente della III commissione Attività produttive Sandro Garibaldi -.
Recentemente, infatti, la Corte dei conti ha denunciato sensibili ritardi sullo stato di avanzamento del Piano a livello nazionale, posto sotto il controllo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. I cantieri in Italia risultano fermi al 74% e a oggi la Liguria risulta essere la regione più penalizzata, con uno stato di avanzamento dei cantieri fermo al 47%. Su 198 Comuni liguri che devono essere raggiunti dalla fibra cablata, 36 risultano con cantieri terminati e connessi alla rete, 63 con i lavori eseguiti, ma non ancora connessi perché manca ancora il collegamento tra reti locali e rete nazionale, 99 con i cantieri ancora in corso o in partenza.
Regione Liguria – prosegue il consigliere – ha già finanziato il progetto con oltre 30 milioni di euro. L’assessore regionale Alessio Piana ha spiegato in aula che, fermo restando la competenza nazionale, Regione Liguria si è attivata fornendo supporto a Open Fiber, Infratel e Comuni del territorio, di concerto con Anci, per la firma delle convenzioni operative.
Inoltre, si è lavorato per ottenere i permessi, anche con Anas, per realizzare i lavori e si sono programmati costanti tavoli (con scadenza mensile) con i vari referenti a livello interregionale e nazionale. Su questa tematica così importante – conclude S. Garibaldi -continuerò a monitorare l’avanzamento del Piano Banda Ultralarga in Liguria perché ritengo che sia un’opera primaria per i residenti e per lo sviluppo delle aziende del nostro territorio>>.
Sull’interrogazione interviene anche il PD tramite il capogruppo Luca Garibaldi.
<<La Giunta rivendica uno sforzo nella posa della banda larga nella nostra Regione. Nessuno lo mette in discussione, ma il risultato è tragico. Se consideriamo che l’accordo è stato firmato nel 2016 e che l’intervento doveva essere ultimato nel 2020, nel 2024 siamo ancora fermi al 47 per cento dei lavori, rispetto alla media italiana del 75. Un chiaro insuccesso – lamenta L. Garibaldi -.
Una situazione che rischia di ampliare e peggiorare il divario digitale compromettendo i collegamenti proprio in quelle aree dove invece sarebbe fondamentale rafforzarli e rilanciarli.
La connessione stabile e veloce è fondamentale per le aziende, per i servizi, per la scuola come per lo svolgimento dello smartworking, ma ancora troppi comuni dell’entroterra ligure ne sono privi, perdendo occasioni per lo sviluppo e il ripopolamento dei loro territori.
Non ci sono più giustificazione e non c’è più tempo da perdere – conclude L. Garibaldi -, soprattutto in vista della messa a terra del Pnrr che investe miliardi di euro sul digitale>>.
G. D.