Lupi in aumento e l’Europa vuole modificare la protezione, domani report Federcaccia alla Camera – VIDEO

Lupi in aumento e l’Europa vuole modificare la protezione, domani report Federcaccia alla Camera – VIDEO
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Troppi casi di predazione in Europa, non è più un animale in via di estinzione

Europa lupo

 

Europa lupo – Cresce la popolazione dei lupi e nasce la proposta della presidente Ursula von der Leyen che è stata presentata il 20 dicembre.

Nel frattempo, Federcaccia Nazionale ed il Coordinamento Nazionale Cacciatrici Federcaccia hanno elaborato un report sulle predazioni del lupo che, dopo essere stato presentato nella Sala della Trasparenza di Regione Liguria, domani martedì 9 gennaio si svolgerà l’evento “Il lupo tra fantasie e realtà” presso la sala Matteotti della Camera dei deputati in Roma.

La Commissione Europea propone la riduzione dello stato di protezione

La proposta di Ursula von der Leyen presidente della Commissione Europea, che ovviamente dovrà compiere il suo iter, riguarda lo stato del lupo che da “strettamente protetto” passerebbe a “protetto” con minori garanzie e tutele rispetto alle attuali.

Le motivazioni di una tale decisione riguardano il sovrannumero dei predatori che stanno creando problemi un po’ ovunque in Europa.

Queste le variazioni proposte:

«A condizione che non esista un’altra soluzione valida e che la deroga non pregiudichi il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, delle popolazioni della specie interessata nella sua area di ripartizione naturale, gli Stati membri possono derogare alle disposizioni previste dagli articoli 12, 13, 14 e 15, lettere a) e b):

  1. a) per proteggere la fauna e la flora selvatiche e conservare gli habitat naturali;
  2. b) per prevenire gravi danni, segnatamente alle colture, all’allevamento, ai boschi, al patrimonio ittico e alle acque e ad altre forme di proprietà;
  3. c) nell’interesse della sanità e della sicurezza pubblica o per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale o economica, e motivi tali da comportare conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente.
  4. d) per finalità didattiche e di ricerca, di ripopolamento e di reintroduzione di tali specie e per operazioni di riproduzione necessarie a tal fine, compresa la riproduzione artificiale delle piante;
  5. e) per consentire, in condizioni rigorosamente controllate, su base selettiva ed in misura limitata, la cattura o la detenzione di un numero limitato di taluni esemplari delle specie di cui all’allegato IV, specificato dalle autorità nazionali competenti».

Federcaccia porta il lupo alla Camera

Domani, martedì 9 gennaio, presso la sala Matteotti della Camera dei deputati in Roma si svolgerà la presentazione del Report sulla predazione del lupo sui cani a cura di Federcaccia Nazionale e del Coordinamento Nazionale Cacciatrici Federcaccia.

L’evento “Il lupo tra fantasie e realtà”, vedrà la partecipazione dell’onorevole Francesco Bruzzone di Stella (Sv), del presidente nazionale di Federcaccia Massimo Buconi, della responsabile del Coordinamento Isabella Villa e della dottoressa Giorgia Romeo, consulente scientifico.

Al termine degli interventi, che illustreranno la situazione anche alla luce degli ultimi dati aggiornati sul fenomeno, terrà le sue conclusioni il senatore Patrizio La Pietra, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali.

Il report di Federcaccia fin dalla sua elaborazione di ottobre 2023 viene contestato dal mondo animalista per ovvie ragioni di paternità.

Piana: “Presentato il report di Federcaccia in Regione”

Anche Regione Liguria si è occupata del report di Federcaccia, presentato presso la Sala della Trasparenza di Regione Liguria, ed illustrato dalla responsabile Coordinamento nazionale Cacciatrici Fidc Isabella Villa e dal presidente Federcaccia Liguria Andrea Campanile.

<<L’incremento della popolazione dei lupi in Italia, con 3300/3600 esemplari (dati Ispra), e il cambiamento delle loro abitudini, dalla maggiore confidenza con l’uomo al fenomeno dell’ibridazione e della diffusione di patogeni con i cani, ha portato al rischio concreto che i cani vengano percepiti come prede – ha commentato l’on. Francesco Bruzzone, membro della Commissione Agricoltura alla Camera -.

Il report registra circa 400 predazioni in Italia al 31 agosto 2023. Numeri davvero preoccupanti che non possiamo sottovalutare>>.

<<L’incremento della popolazione dei lupi in Italia con 3300/3600 esemplari (dati Ispra) e il cambiamento delle abitudini, dalla maggiore confidenza con l’uomo al fenomeno dell’ibridazione e della diffusione di patogeni con i cani, ha portato ad un altro rischio concreto: che i cani vengano percepiti anche come prede – ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura e alla Caccia di Regione Liguria Alessandro Piana -.

Per questo il Coordinamento Cacciatrici Federcaccia col supporto di Federcaccia Nazionale, in collaborazione con l’Ufficio Studi e Ricerche della Federazione, ha raccolto un vero e proprio report che registra episodi comprovati di attacchi e predazioni dei cani da parte del lupo in Italia.

Nel report, che è stato chiuso il 31 agosto 2023, sono state registrate circa 400 predazioni. Numeri altissimi che, come Regione e anche come Paese, non possiamo assolutamente permetterci. Ringrazio Federcaccia per il lavoro svolto a livello capillare, che dà un grande ventaglio di informazioni.

La fotografia generale che dà lo studio di Federcaccia dimostra che la maggior parte delle predazioni avviene alla mattina, per un 60,7% e per il 18% di notte, per lo più da parte di un branco (49,4%) e, nel 25,8% dei casi da parte di un individuo isolato.

Per il 52,8% le predazioni si verificano in aree boscate, per il 24,7% in case isolate e per il 15,7% in contesti agricoli. La stragrande maggioranza dei cani attaccati (69,7%) arriva al decesso. Il danno economico in genere si attesta tra i 1000 e i 5000 euro, mentre per il 17,8% dei casi la perdita va dai 5000 ai 10000 euro.

Gli stessi monitoraggi regionali vedono il progressivo avvicinamento di esemplari nelle aree antropizzate, anche sulla base delle segnalazioni che pervengono dai cittadini, dai Comuni e dalle associazioni. Come hanno segnalato Villa e Campanile per Federcaccia, nelle ultime settimane di novembre e dicembre ci sono stati in Liguria 7 episodi di predazioni acclarate di cani, poi molti non vengono denunciati (secondo il report la predazione è denunciata formalmente per un 53,9% sul totale degli avvenimenti) o è difficile risalirvi. Regione Liguria sta rafforzando da mesi le azioni di comunicazione e educazione a comportamenti che evitino la confidenza di esemplari con l’uomo e il monitoraggio con fototrappole.

A questi – conclude Piana – si sono aggiunti gli interventi di dissuasione in particolari casi di esemplari confidenti e l’implementazione del fondo per il risarcimento dei danni al bestiame>>.

Presentazione del report sulle predazioni dei lupi sui cani

Il 24 ottobre presso la sede nazionale della Federazione Italiana della Caccia dal Coordinamento delle cacciatrici è stato presentato il primo “Report” sulle predazioni del lupo a carico dei cani da caccia, domestici e da guardiania. Un fenomeno in espansione – ancora bisognoso di essere ben compreso e inquadrato dagli Enti preposti nel contesto complessivo delle politiche gestionali dei grandi carnivori – che suscita preoccupazione e allarme nella società. A chi è chiamato a gestire la situazione, il mondo venatorio mette a disposizione esperienza e dati raccolti sul campo. Per il bene stesso del lupo.

I dati dell’ultimo monitoraggio sulla specie Canis lupus in Italia pubblicati da Ispra nel 2022 e riferiti al biennio precedente – per stessa ammissione dell’Istituto sottostimati – parlano di circa 3300/3600 esemplari distribuiti in quasi tutte le Regioni Italiane ad esclusione delle Isole. Un aumento esponenziale per questa specie, considerato che agli inizi degli anni Settanta era considerata a rischio di estinzione nel nostro Paese, con pochi esemplari rimasti a popolare perlopiù impervie aree montane.

L’incremento della popolazione di lupi in Italia, assieme al fenomeno dell’ibridazione con i cani randagi – un aspetto questo preoccupante e troppo spesso sottovalutato per la conservazione della specie – ha inevitabilmente comportato un aumento delle occasioni di incontro, accrescendo il rischio di incidenti. Tralasciando i conflitti con gli animali di allevamento, negli ultimi anni sono drammaticamente aumentate le segnalazioni di attacchi e predazioni da parte dei lupi nei confronti di cani da caccia, da guardiania e anche dei cani domestici.

Questo fenomeno ultimamente ha raggiunto una risonanza sempre maggiore, sia a causa dell’impatto di tali eventi sui social media, che di una copertura mediatica generale sempre più diffusa anche se spesso legata a realtà locali.

Nasce dalla volontà di ricostruire un quadro di insieme che meglio permetta di cogliere il fenomeno, se non nella sua interezza sicuramente in modo più ampio, l’iniziativa del Coordinamento Cacciatrici Federcaccia con il supporto di Federcaccia Nazionale in collaborazione con l’Ufficio Studi e Ricerche della Federazione di raccogliere e catalogare episodi comprovati riguardanti gli attacchi e le predazioni dei cani da parte del lupo sul territorio italiano.

Il lavoro presentato quest’oggi è frutto di ricerche e analisi libere da preconcetti e basate su dati oggettivi sistematicamente organizzati con un approccio che, pur non volendo essere né sostituirsi a quello scientifico dei tecnici e dei ricercatori è improntato al massimo rigore e serietà, separando i fatti dalle chiacchiere, distaccandosi da chi per vari e diversi interessi tende a ridimensionare o esagerare gli effetti della consistente presenza del lupo.

Un contributo fattivo, frutto di un lavoro attento sul territorio mettendo – come spesso accade per la gestione della fauna e dell’ambiente – il lavoro e l’operato dei cacciatori, a disposizione della società e delle Istituzioni competenti, pensato proprio come strumento per chi, Ente o figura professionale, è preposto a fare del fenomeno un’analisi approfondita dando risposte a una sempre più larga fascia di popolazione chiamata a convivere con il lupo. Le predazioni, come dimostrano numerosi episodi messi in luce anche nel Report, possono infatti avvenire sia in ambienti naturali, come boschi e foreste, che in contesti urbani, come cortili e strade di paesi o città. La gestione di questo fenomeno è oltre che una richiesta di sicurezza da parte della società un elemento cruciale per garantire una convivenza pacifica ed equilibrata tra l’uomo e il predatore.

<<Il lupo non è una specie cacciabile e in tutta chiarezza non interessa ai cacciatori in quanto tali che lo sia. Ciò non toglie però che, come cittadini che vivono la ruralità e sono vicini a tutte le attività a questa legate, siamo interessati a che la gestione del lupo e dei conflitti che la sua presenza può generare, vengano affrontati dalle Istituzioni” ha dichiarato Massimo Buconi, presidente nazionale di Federcaccia.

Il tema delle predazioni dei cani da parte del lupo richiede un approccio equilibrato, basato su evidenze scientifiche e non da mode o ideologie – ha proseguito nel corso della presentazione -. Purtroppo, non esistono soluzioni semplici. È fondamentale trovare un punto di equilibrio tra la doverosa tutela della specie e la gestione responsabile delle attività umane. Da questo punto di vista una corretta gestione della specie lupo diventa quanto mai urgente e indispensabile e sono convinto che questo lavoro che oggi presentiamo possa dare a chi è chiamato a farlo – Governo, Ministeri, Istituti di ricerca, Regioni… – il suo contributo per proseguire in questa direzione>>.

<<Proprio come sottolineato dal presidente – ha aggiunto Isabella Villa, responsabile del Coordinamento Cacciatrici – il nostro Report si propone di fornire una fotografia dettagliata di quanto sta succedendo in ambiente venatorio, con la predazione dei cani da caccia, ma non solo. Purtroppo, non sono isolati i casi di cani predati mentre si trovavano a passeggio, a guinzaglio, con i loro padroni. Una fotografia comunque incompleta perché ancora troppe persone preferiscono non denunciare, ma che dimostra come i casi siano in continua crescita.

D’altra parte, la stessa Unione Europea si sta occupando della ‘questione lupo’, valutando un declassamento del suo status da specie particolarmente protetta a specie protetta. Noi proseguiremo nella nostra raccolta dati – ha concluso – per poter continuare a fornire un quadro il più dettagliato possibile di quanto accade>>.

 

G. D.