Peste suina e cinghiali, Cia: “I cacciatori non sono disponibili a dare una mano”
“Procedura indennizzi ancora rinviata. Imprese e allevamenti ancora in attesa per le domande di risarcimento”
Ecco perchè i cacciatori sono in sciopero QUI
Peste suina e caccia
– Cia Savona informa che l’apertura delle procedure previste, che ha visto e vede ancora impegnati gli uffici provinciali della Confederazione Italiana Agricoltori, era attesa già per il 17 ottobre scorso ma ora slitta a data da destinarsi.
Nonostante Cia avesse chiesto rapide istruttorie per far pervenire prima possibile gli indennizzi agli allevatori danneggiati dalla peste suina, l’iter è ancora ai nastri di partenza, con la necessità per le imprese della filiera di ricevere i ristori, tanto più in un momento difficile come questo.
<<I risarcimenti previsti a seguito delle restrizioni e limitazioni per la situazione sanitaria e le pesanti conseguenze sulla filiera suina e delle carni, movimentazione degli animali e commercializzazione dei prodotti derivati, sono una priorità per il settore – commenta il presidente provinciale Sandro Gagliolo – e come Cia sollecitiamo il via alle domande e tempi rapidissimi per l’erogazione degli indennizzi.
Rimangono ancora scoperti gli indennizzi per le altre aziende agrituristiche e del settore forestale che hanno dovuto affrontare gravi perdite e su questo chiediamo un rapido intervento oltre a protestare per l’inefficienza ed il ritardo che ancora non consente di presentare neanche le domande.
Cia Savona, con l’occasione dei ristori agli allevamenti, rinnova la richiesta di un piano incisivo e strutturale sugli abbattimenti dei cinghiali e sul contenimento della fauna selvatica. Rispetto alle promesse e agli atti concreti, fino ad ora, abbiamo visto una gestione solo burocratica della problematica senza alcuna azione per una soluzione definitiva al problema.
È stato un errore da parte della Regione e del Commissario puntare solo sui cacciatori per il piano di abbattimento. La gravità della situazione è solo aumentata e bisogna prendere atto che i cacciatori non sono disponibili a dare una mano.
Quindi – conclude il presidente provinciale Cia Savona -, occorre pretendere l’utilizzo delle forze dell’ordine, ma anche facilitare tutte le forme di autodifesa dalla caccia singola, fino all’utilizzo delle stesse gabbie di cattura>>.
G. D.