Liguria, attacchi dei lupi, problema sfuggito di mano, ma no abbattimenti
Il lupo di media consuma 5 chili di carne al giorno
Attacchi lupi
– Ieri sera è avvenuto un incontro a Pieve di Teco, nella sede della Croce Rossa, tra allevatori, Coldiretti, Regione Liguria, che hanno aperto un tavolo di lavoro con associazioni di categoria, sindaci, allevatori e Parco naturale delle Alpi liguri.
La presenza dei lupi, le predazioni e lo sconcerto da parte degli allevatori delle province liguri sono ormai entrati nella quotidianità. Gli allevatori chiedono a gran voce, oltre alla protezione da parte degli organi preposti, indennizzi congrui per le costanti perdite di capi.
<<Abbiamo chiesto alla Regione – precisa il vicedirettore di Coldiretti Imperia, Mattia Novaro – nella persona dell’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Piana, di modificare la normativa (che attualmente prevede il rimborso per massimo tre attacchi), prevedendo di riconoscere un contributo a capo che tenga conto del valore reale dell’intero danno e di snellire la burocrazia legata all’accertamento di decesso da predazione>>.
<<È fondamentale avviare una sperimentazione – interviene Simone Casini, responsabile del settore zootecnia -, come quella già in atto in Valle d’Aosta, basata sui risultati prodotti dai collari ad ultrasuoni per allontanare la presenza dei predatori>>.
Sulle ipotesi di abbattimento, come nel caso francese, Coldiretti preferisce piuttosto insistere su una convivenza “equilibrata”. Sì alla coabitazione, insomma, ma che sia monitorata, visti gli attacchi dei lupi.
Il lupo consuma 5 kg di carne al giorno di media. Pertanto, se non si riduce il numero di branchi presenti, è evidente che si continuerà ad assistere ad attacchi sempre più frequenti. Gli allevatori non hanno invaso il territorio nativo dei lupi, ma vivono e salvaguardano gli alpeggi da generazioni, e mai come in questo momento devono essere protetti e tutelati.
<<La fauna selvatica – conclude il presidente di Coldiretti Imperia, Gianluca Boeri – è ormai diventata una piaga che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di molte imprese agricole che operano soprattutto nell’entroterra della nostra provincia. Gli Enti competenti hanno il dovere di mettere in campo risorse e progettualità volti alla salvaguardia degli allevatori e dei coltivatori>>.
G. D.