Daniele Bedini accusato delitti di Sarzana tenta l’evasione dal carcere
La Spezia, sventata evasione dal carcere. Sappe: massima allerta
L’artigiano 32enne Daniele Bedini, in carcere a La Spezia, accusato dell’omicidio di Nevila Pjetri, e indagato di quello di Carlo Bertolotti, ha tentato di evadere dal carcere.
Il giovane nell’ora d’aria ha lanciato una rudimentale corda fatta di stracci oltre la cinta tentando di valicarla, ma non ha retto al peso e il 32enne è caduto. Non ha riportato ferite ed è stato messo in cella di isolamento.
<<È indispensabile mettere ordine nelle carceri liguri – afferma Michele Lorenzo, segretario del sindacato Sappe Liguria -, la tentata evasione del presunto killer di Sarzana, Daniele Bedini, inneggia ad un aumento del livello di sicurezza del carcere di La Spezia.
È indubbio che oggi l’istituto di La Spezia – continua il segretario – rappresenta un punto di cruciale vulnerabilità determinata da una esponenziale presenza di detenuti connotati da varie problematiche, il che rappresenta, per la Polizia Penitenziaria, un surplus di attività inserito in un sistema penitenziario depotenziato a contenere i continui eventi critici.
Per il Sappe, l’errore grossolano, deciso dallo spezzino Andrea Orlando quando era Ministro Guardasigilli, è stato proprio quello di privare la Regione Liguria del suo Provveditorato, l’accorpamento con Torino ha allontanato l’attenzione degli istituti liguri.
La dinamica della tentata evasione da parte del presunto Killer di Sarzana è abbastanza semplice – spiega Lorenzo -, il detenuto si è recato all’ora dei passeggi munito di una rudimentale corda procurata da avanzi di stracci, abilmente occultata. All’agente di servizio al controllo passeggi non è sfuggito l’atteggiamento del detenuto Bedini, il quale repentinamente ha estratto la rudimentale corda lanciandola al di là della cinta con l’intento di scavalcarla, ma la consistenza della “corda” è tale da non poter reggere il peso del soggetto e quindi si è rotta facendo cadere rovinosamente il Bedini. Quindi allarme scattato e Bedini inviato ad un controllo medico che ha accertato nessun danno fisico e quindi il detenuto è stato trasportato in cella di isolamento in attesa di ulteriori indicazioni.
Questa volta è andata bene – afferma il Sappe – perché in cortile passeggi era frequentato da pochissimi detenuti ma se ci fosse stata una maggiore presenza di detenuti, l’unico agente disponibile al controllo non avrebbe avuto la visuale sgombra e, forse, quel detenuto avrebbe potuto attuare il suo piano di fuga>>.
Ai fini dell’inchiesta sui due delitti di Sarzana pare che Daniele Bedini continui a non parlare.
G. D.