Coldiretti e cinghiali, dopo 6 mesi chiederemo intervento dell’esercito
Coldiretti: urgente passare ai fatti e mettere in campo subito azioni concrete
Coldiretti Savona torna sulla problematica cinghiali, che continuano a provocare gravi danni alle colture, ed è pronta a chiedere l’intervento dell’esercito per mettere in sicurezza il territorio a sei mesi dal primo caso di peste suina africana.
<<Siamo pronti a chiedere anche l’intervento dell’esercito per mettere in sicurezza il nostro territorio dopo sei mesi dal primo caso di peste suina africana – affermano da Coldiretti -. Mancano azioni di depopolamento dei cinghiali, al di fuori della zona rossa, come mancano risposte alle imprese>>.
<<La situazione viene trattata con grande superficialità dalle Istituzioni – evidenziano Marcello Grenna presidente Coldiretti Savona e Antonio Ciotta direttore provinciale -. Fuori dalla zona rossa, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità politica, economica e sanitaria di non procedere col depopolamento dei cinghiali.
Bisogna accelerare il depopolamento con gli abbattimenti, fuori dalla zona infetta, per ridurre ulteriormente i rischi sanitari, stradali, ma anche il flagello costante dei danni alle colture – proseguono -. A farne le spese sono sempre di più le nostre imprese che hanno già dovuto provvedere alla macellazione dei suini, ma non stanno ricevendo nessun aiuto economico per poter affrontare questo momento di crisi, aggravato anche dagli sconvolgimenti dei mercati a causa della guerra in Ucraina e delle speculazioni.
Come più volte abbiamo denunciato, è urgente che la Regione attivi un piano di indennizzi sia per il settore suinicolo che per quello agrituristico e, più in generale, per tutte le aziende che svolgono attività legate alla recettività, alle attività outdoor e alla selvicoltura; queste imprese stanno subendo gravi ripercussioni per le restrizioni imposte per il contenimento della peste suina africana – concludono -, con un evidente calo dei turisti nelle strutture ricettive, e non riescono a pianificare il proprio futuro a causa dell’incertezza e della poca chiarezza>>.
G. D.