Lanciarono mattoni a quattro auto, arrestati tre giovani nel cuneese
Arrestati tre giovani di Busca (Cuneo) indagati per i lanci di mattoni su auto in corsa avvenuti lo scorso mese di febbraio
Sono stati arrestati dai carabinieri del Nor della Compagnia di Cuneo tre giovani buschesi su ordinanza del Gip del Tribunale di Cuneo, su richiesta della locale Procura della Repubblica, poiché ritenuti responsabili in concorso tra loro dei reati di tentato omicidio e attentato alla sicurezza dei trasporti.
Le indagini dei carabinieri partirono dopo ben quattro diversi episodi, verificatisi nella serata del 20 febbraio, riguardanti il lancio di grossi mattoni di terracotta contro altrettante autovetture in transito sulla strada provinciale tra Cuneo e Busca.
Uno degli occupanti i veicoli rimase ferito, mentre le auto riportarono danni al parabrezza e alla carrozzeria.
L’intensa attività investigativa, svolta anche tramite servizi di osservazione e l’analisi di filmati di diversi sistemi di videosorveglianza, ha consentito di raccogliere a carico dei tre indagati, un 26enne di origini albanese e due 21enni italiani, indizi sulla loro partecipazione al lancio dei mattoni, avvenuto contro veicoli incrociati mentre viaggiavano a bordo di una vettura.
I tre giovani, tutti incensurati, sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari.
<<In relazione al presente procedimento penale – spiega il Comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Cuneo Ten. Col. Marco Pettinato -, si tiene a precisare che le indagini sono in corso di sviluppo, potendo emergere in futuro elementi di segno contrario rispetto a quelli sino ad ora raccolti, a favore quindi degli indagati, da presumersi innocenti sino a quando non sia pronunciata sentenza di condanna definitiva.
Tanto si comunica al fine di fornire un concreto riscontro sull’evoluzione investigativa e giudiziaria di una vicenda che ha creato oggettivo allarme sociale per la gravità dell’atto e le modalità esecutive, tanto da essere stata ampiamente riportata dagli organi di informazione.
Si ritiene inoltre – conclude Pettinato – che la divulgazione della presente notizia possa servire da sprone per altre persone eventualmente coinvolte in episodi analoghi non ancora segnalati, a denunciarli alle Forze di polizia>>.
G. D.