Coldiretti su peste suina, situazione insostenibile e grande superficialità
“Urgente prevedere indennizzi alle imprese e mettere in sicurezza il territorio a sei mesi dal primo caso”
Coldiretti Liguria e Coldiretti Savona sono al limite, dopo cinque mesi di attesa provvedimenti contro la peste suina, dopo aver abbattuto tutti i suini (sani!), si vedono calpestare e distruggere i raccolti senza peraltro aver ottenuto un centesimo di ristori promessi.
<<A ormai sei mesi dal primo caso di peste suina africana, accertato nella nostra Regione, mancano azioni di depopolamento dei cinghiali, al di fuori della zona rossa, come mancano risposte alle imprese e misure che mettano veramente in sicurezza il territorio>>.
Così tuona Coldiretti Savona in occasione del blitz degli agricoltori, cittadini e istituzioni in piazza SS. Apostoli a Roma.
<<Non è ammissibile che si perda ancora del tempo con il rischio che la problematica della peste suina africana possa ulteriormente estendersi – evidenziano Marcello Grenna presidente Coldiretti Savona e Antonio Ciotta direttore provinciale -.
Fuori dalla zona rossa, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità politica, economica e sanitaria di non procedere col depopolamento dei cinghiali. La situazione è ormai insostenibile e a farne le spese sono sempre di più le nostre imprese che hanno già dovuto provvedere alla macellazione dei suini, ma non stanno ricevendo nessun aiuto economico per poter affrontare questo momento di crisi, aggravato anche dagli sconvolgimenti dei mercati a causa della guerra in Ucraina e delle speculazioni.
Servono indennizzi che possano sostenere le aziende e agevolarle nel mettere in atto specifiche misure in materia di biosicurezza, come è necessario ristorare quelle imprese che svolgono attività legate alla recettività, alle attività outdoor e alla selvicoltura che stanno subendo gravi ripercussioni a causa delle restrizioni imposte per il contenimento della peste suina africana, con un evidente calo dei turisti sul territorio>>.
<<Servono azioni concrete ed immediate per avviare il depopolamento dei cinghiali al di fuori della zona rossa – commentano Gianluca Boeri presidente Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa delegato confederale -. Non c’è altro tempo da perdere: questo deve essere chiaro alle Istituzioni del territorio, in primis alla Regione Liguria.
Al tavolo verde che si è tenuto nei giorni scorsi in Regione la problematica è stata affrontata con grande superficialità – proseguono i vertici Coldiretti regionali -.
La situazione è ormai insostenibile e a farne le spese sono sempre di più le nostre imprese che hanno già dovuto provvedere alla macellazione dei suini, ma non stanno ricevendo nessun aiuto economico per poter affrontare questo momento di crisi, aggravato anche dagli sconvolgimenti dei mercati a causa della guerra in Ucraina e delle speculazioni.
Come più volte abbiamo denunciato, è urgente che la Regione attivi un piano di indennizzi sia per il settore suinicolo che per quello agrituristico e, più in generale, per tutte le aziende che svolgono attività legate alla recettività, alle attività outdoor e alla selvicoltura; queste imprese stanno subendo gravi ripercussioni per le restrizioni imposte per il contenimento della peste suina africana, con un evidente calo dei turisti nelle strutture ricettive, e non riescono a pianificare il proprio futuro a causa dell’incertezza e della poca chiarezza>>.
G. D.