Peste suina, Cia: abitiamo lo stesso Paese? Ciò che vale in Appennino, non serve a Roma

Peste suina, Cia: abitiamo lo stesso Paese? Ciò che vale in Appennino, non serve a Roma
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Dura protesta della Confederazione agricoltori di Savona che lamenta un diverso trattamento tra la Liguria e il Lazio

Secondo la Confederazione Italiana Agricoltori di Savona ci sono due peste suine, la prima quella ligure-piemontese e la seconda quella laziale dopo il caso esploso a Roma e altri casi sono in fase di analisi al contagio.

<<Si ha l’impressione, almeno dalle misure prese, che la pericolosità del caso (casi?) laziale sia gestita in modo completamente diverso da quanto sta bloccando il nostro appennino – afferma Cia Savona, sempre in prima linea sull’emergenza e le sue conseguenze per il territorio e le filiere agricole -.

Si fanno le ordinanze di abbattimento dei maiali? No, si raccomanda la macellazione programmata. Si blocca l’attività forestale o le attività ‘ludico ricreative’? E perché mai si dovrebbe porre il divieto di andare nei boschi? Basta dare una pulita alle scarpe quando si torna. E se non bastasse si dà il via libera agli abbattimenti dei cinghiali senza aspettare recinzioni e con i cacciatori disponibili.

Siamo ancora in attesa di capire cosa succede – prosegue la confederazione -, abbiamo ‘sospeso’ le attività per mesi, ancora oggi per fare un cantiere forestale servono più carte che estrarre petrolio, non c’è traccia di un sostegno e soprattutto non c’è traccia di un intervento di selezione e depopolamento dei cinghiali, e dobbiamo anche subire lo smacco, per cui il caso di PSA nella Capitale viene affrontato con una leggerezza disarmante.

La domanda è: abitiamo lo stesso Paese? Perché quello che vale in Appennino, non serve a Roma. Ce lo spieghi il sottosegretario Costa, delegato dal Ministero della Sanità all’emergenza Psa, immaginiamo a supporto del Commissario Straordinario Ferrari e soprattutto si cessi questo costante rimando di responsabilità.

Abbiamo bisogno di decisioni scientificamente acclarate e rapide – concludono da Cia -, la cui conclusione è piuttosto semplice: ridurre i cinghiali in modo drastico, riconoscere ai danneggiati il giusto ristoro per riavviare la propria attività conclude la Confederazione Italiana Agricoltori.

Anche Cia Savona resta impegnata nella dura battaglia sulla necessità di intervenire per contrastare adeguatamente la fauna selvatica conclude Cia -, oltre ai risarcimenti per le aziende colpite dalla situazione sanitaria>>.

Come dar torto alla Cia dopo quattro mesi di emergenza peste suina trascorsi in soli discorsi.

 

G. D.