Impennata costi, male la Liguria terza in Italia per aumento dei prezzi

Impennata costi, male la Liguria terza in Italia per aumento dei prezzi
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Accelerata dell’inflazione +6,4% a febbraio. Per acqua, elettricità, gas +25%

Brutto momento per la Liguria che con il +6,4%, è la terza regione d’Italia per maggior aumento di prezzi a febbraio 2022 (+6 punti base rispetto al +0,4% di febbraio 2021) che conferma i due mesi precedenti: +4,5% a dicembre 2021 e +5,4% a gennaio.

Peggio della Liguria il +6,8% della Sicilia (5,9 punti rispetto al +0,9 di un anno prima), e il Trentino-Alto Adige (+6,5%, +5,4 punti rispetto a un anno fa).

A livello nazionale il dato di marzo 2022 mostra un’ulteriore accelerata dell’inflazione (per il nono mese consecutivo), che raggiunge il +6,7% su base annua. Tensioni che si riflettono inevitabilmente sui prezzi del “carrello della spesa” (beni alimentari, per la pulizia della casa, bellezza e igiene personale), che aumenta del 5%.

Per i prezzi dei servizi, la dinamica su base annua si attesta sul +1,8%, mentre i beni registrano ormai una crescita a due cifre +10,2%, su cui pesa soprattutto il +52,9% dei beni energetici (+5,5% quelli alimentari).

L’analisi sulla Liguria di Confartigianato su dati Istat mostra la crescita dell’inflazione settore per settore: una vera e propria impennata per i prezzi di abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili, +14,1% a dicembre 2021, +20,7% a gennaio 2022 e +25% a febbraio.

Il settore trasporti impenna: +8,8% a dicembre 2021, +6,6% a gennaio, +7,8% a febbraio. Alimentari e bevande analcoliche a febbraio rincarano del 5,6%, meno marcato invece l’aumento dei prezzi di alcolici e tabacchi (+0,6%), così come quelli del settore abbigliamento e calzature (+0,8%), di servizi sanitari e spese per la salute (+0,6%) e istruzione (+0,7%).

Settori ricettivi e ristorazione segnano un +3,4% a febbraio 2022, aumenta anche il settore culturale e gli spettacoli (+2%), i mobili e i servizi per la casa (+3,1%). Unico settore in cui i prezzi sono in calo (così come nel resto d’Italia), le comunicazioni (-2,7%).

Confartigianato propone alcuni esempi: a febbraio 2022, nel manifatturiero italiano, i prezzi alla produzione sono cresciuti a livello tendenziale del 45,5% nella metallurgia, del 9,9% nel tessile, dell’8,5% nell’alimentare, del 7,3% nella fabbricazione dei mobili. I manufatti per l’edilizia registrano aumenti di costo ancora più forti: a febbraio +31,8% il vetro piano, +28,8% calce e gesso, +28,5% i pannelli di legno, +28,3% mattoni e +tegole, 26,3% il cemento. E ancora, +21,6% le strutture metalliche, +mentre il calcestruzzo pronto all’uso è aumentato del 16,8%.

 

G. D.