Beccati con 47 chili di droga destinati al mercato illegale tra Cuneo e Asti

Beccati con 47 chili di droga destinati al mercato illegale tra Cuneo e Asti
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Indagine partita a settembre e conclusa in una cascina di Canelli

La Polizia di Stato ha concluso una delicata attività di indagine con l’arresto di due albanesi che avevano avviato una florida attività illegale di coltivazione di marijuana destinata ad incrementare i mercati dello spaccio della province di Cuneo e Asti.

Le indagini, risalenti al mese di settembre, sono state condotte dalla Squadra Mobile che veniva informalmente a conoscenza di una grossa produzione e spaccio di marijuana in una zona non ben definita della langa al confine tra il territorio cuneese e astigiano.

Gli specifici servizi informativi e di osservazione predisposti permettevano di individuare, in una zona collinare vicino a Canelli (AT), una casa fatiscente, occultata dalla fitta vegetazione, che poteva prestarsi allo scopo senza destare sospetto. Nei giorni seguenti, nel corso dei vari servizi di appostamento, si rilevava la presenza di due uomini che spostavano vasi dall’interno all’esterno dell’edificio e viceversa, situazione curiosa che avvalorava i sospetti nutriti.

In base agli elementi raccolti, il 29 ottobre gli uomini dell’antidroga facevano irruzione nel casolare e procedevano ad una perquisizione. Sin da subito il personale operante si rendeva conto di trovarsi davanti a una vera e propria centrale di produzione di marijuana con:

  • al piano terra una coltivazione indoor di piante di marijuana, con una quarantina di lampade per creare la luce artificiale, un sistema di irrigazione e di ventilazione, il tutto per favorire la crescita delle 225 piante (di altezza variabile tra i 50 e 70 cm) già in fase di crescita vegetativa;
  • al piano superiore un locale adibito all’essicazione della sostanza stupefacente, luogo dove venivano trovate infiorescenze di marijuana e dove veniva rinvenuto un grosso quantitativo di sostanza pronta ad essere commercializzata (circa 47 kg).

Durante l’irruzione veniva arrestato H.D. classe ‘92, nato in Albania,  ritenuto il custode della sostanza  stupefacente, nonché la persona che materialmente curava i vari passaggi vegetativi sino al confezionamento..

Ulteriori ed approfondite indagini, supportate anche dai servizi tecnici attivati nel frattempo, permettevano di indentificare l’altro uomo, L.B. classe ‘90, sempre di origine albanese, anch’egli coinvolto nella produzione e spaccio dello stupefacente, che veniva arrestato, il 19 novembre scorso, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Asti su richiesta della Procura della Repubblica di Asti.

 

G. D.