Genova. Incassa la pensione della madre morta da 4 anni, è un truffatore seriale che deve 3,6 milioni al fisco

Genova. Incassa la pensione della madre morta da 4 anni, è un truffatore seriale che deve 3,6 milioni al fisco
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“Specializzato” nella vendita simulata di auto Porsche, Bentley, Bmw, Audi, Range Rover, Mercedes

I militari del Nucleo Operativo Metropolitano del Comando Provinciale della Guardia Finanza di Genova, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito una custodia cautelare in carcere nei confronti di un soggetto di un cittadino rumeno, residente in Genova e da tempo operante nel commercio di automobili, in totale evasione d’imposta.

Le indagini, scaturite dal controllo economico del territorio effettuato dal Corpo e attraverso il quale era stato individuato – nelle “strisce blu” del centralissimo quartiere genovese di Albaro – un parco auto di notevole valore, composto da autoveicoli di pregio, marca Porsche, Bentley, Bmw, Audi, Range Rover e Mercedes, immatricolati in Romania e Germania. Lo sviluppo ha fatto emergere intestazioni a società estere di fatto inesistenti – ma riconducibili all’indagato – che in questo modo era riuscito a spogliarsi dei beni aggredibili, a fronte di una esposizione debitoria col fisco pari ad oltre 3.6 milioni di euro.

Le autovetture venivano quindi cedute dall’indagato a facoltosi imprenditori e professionisti genovesi, con la predisposizione di atti e documentazione di chiara origine fraudolenta, essenzialmente costituita dai falsi contratti di noleggio, permessi di guida e fatture, volte a simulare la locazione senza conducente ed al contempo mascherare la reale proprietà degli automezzi.

Dai successivi approfondimenti, effettuati attraverso indagini tecniche e l’analisi forense delle memorie informatiche sequestrate nel corso dell’attività investigativa, scaturivano ulteriori – e ben più gravi – scenari degni di attenzione; parallelamente all’attività di “noleggio auto”, è risultato che l’indagato utilizzava le finte società estere in Romania e Germania per strutturare altresì articolate truffe e raggiri nel campo della vendita simulata di autoveicoli di pregio, immessi in vendita attraverso l’inserzione in noti portali di annunci presenti sulla rete web.

L’abile truffatore chiedeva agli ignari acquirenti di effettuare svariati anticipi di denaro, necessari a coprire i costi dell’immatricolazione in Italia (o viceversa) o paventando altre tipologie di scuse, per poi rendersi irreperibile e far perdere le proprie tracce.

A cascare nella rete, nel solo ultimo anno, una decina di soggetti, anche di nazionalità straniera o residenti in altri Stati, ai quali, dopo essere stati truffati, non rimaneva che sporgere denuncia contro ignoti presso i rispettivi organi di Polizia. I proventi dell’’attività criminale, quantificati in oltre 80mila euro, venivano reimpiegati successivamente dalla persona tratta in arresto in spese e vacanze extra lusso; queste ultime avvenute presso rinomate strutture alberghiere site in Cormayeur, (Valle d’Aosta), Chamonix (Francia) e Sharm el-Sheikh (Egitto).

Oltre a ciò, massimizzando l’illecita provenienza dei suoi redditi, l’indagato aveva “omesso” di comunicare il decesso della madre, formalmente residente in Genova presso la sua abitazione ma effettivamente deceduta in Romania nel 2017, percependo indebitamente una somma di denaro quantificata dall’INPS in oltre 90mila euro, erogati a partire dal 2010 a titolo di pensione di invalidità e prelevati in contanti dal conto corrente della madre, sul quale la persona arrestata era delegata ad operare, lo stesso giorno di accredito.

Durante le fasi della complessa indagine, sono stati sottoposti a sequestro preventivo 4 autoveicoli di gran lusso, del valore di oltre 400.000 euro, tra cui una Bentley Continental Gtc e una Audi R8, intestati fittiziamente alle società estere con sede in Germania e Romania; accogliendo pienamente l’impianto accusatorio sopra descritto, in particolar modo in relazione alla pericolosità sociale del soggetto, il Gip del Tribunale di Genova emetteva nei suoi confronti l’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, eseguita in data odierna ed in relazione alla quale l’indagato è stato tradotto presso la casa Circondariale di Marassi.

L’azione del Corpo è finalizzata a prevenire e reprimere condotte illecite dall’elevato disvalore sociale in quanto tese a sottrarre risorse alle fasce più bisognose della popolazione.

 

G. D.