Due tartarughe azzannatrici e una alligatore ritrovate in un laghetto a Imperia, specie pericolose
Può arrivare a cento chili e al metro e mezzo di lunghezza
La pattuglia dei Carabinieri Forestali di Pontedassio ha recuperato nel laghetto di Lucinasco un rettile identificato come tartaruga azzannatrice appartenente all’elenco delle specie che costituiscono pericolo per la salute e l’incolumità pubblica.
La tartaruga – non una delle solite Trachemys – è stata avvistata giovedì scorso da tre ragazzi del paese che si trovavano sulle sponde dello specchio acqueo, di fronte alla chiesa di Santo Stefano. Hanno quindi provveduto ad avvisare i Carabinieri Forestali, i quali hanno recuperato l’esemplare.
Nei giorni seguenti, nello stesso laghetto, i militari hanno catturato un altro animale della stessa specie, nonché una tartaruga alligatore, anche questa inserita nell’elenco di cui sopra: questa è un rettile palustre, comune negli Stati Uniti sud orientali, che può raggiungere i 100 kg di peso e il metro e mezzo di lunghezza.
Una caratteristica peculiare è la presenza di un’appendice rossastra a forma di verme sulla lingua utilizzata per attirare le prede, in genere pesci, crostacei e piccoli mammiferi. Queste tartarughe sono molto legate alla vita acquatica e raggiungono la riva solo per la deposizione delle uova (ne cova da 8 a 52, che si schiudono dopo 60-100 giorni; di norma le nascite avvengono tra aprile e giugno).
La specie è classificata dalla Iucn Red List come vulnerabile ed è in via di estinzione poiché le sue carni sono ricercate per la preparazione del brodo.
Nel nostro paese ne è vietata la detenzione e la vendita perché ritenuta pericolosa, inoltre è inclusa, ai sensi del Reg. Ue 1143/2014, nell’elenco delle “specie aliene” ritenute dannose per la fauna autoctona.
I Carabinieri Forestali stanno svolgendo i necessari approfondimenti in relazione alle ipotesi di reato di detenzione di specie pericolose e abbandono di animali, sollecitando contemporaneamente a segnalare l’avvistamento di tali esemplari atteso che – secondo gli esperti del settore – le ottime condizioni di salute in cui sono state trovate potrebbero far supporre un recente rilascio in natura.
G. D.