La Guardia di Finanza stronca attività che vorrebbero approfittare del coronavirus
Continuano senza sosta i controlli dei Finanzieri per contrastare le condotte fraudolente legate all’epidemia da “Coronavirus”
Roma: Sequestrate oltre 23.000 mascherine non sicure e più di 1.200 flaconi di igienizzante spacciati per “biocidi”
Nel corso di un controllo presso una parafarmacia ubicata nel quartiere Esquilino, militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano hanno sequestrato 15.700 mascherine di produzione indiana, sprovviste del marchio di qualità CE e senza alcun confezionamento in grado di salvaguardarne la sterilità. 8.000 pezzi sono stati rinvenuti all’interno dell’esercizio commerciale e altri 7.700 stoccati nel bagagliaio dell’autovettura di proprietà del titolare, che è stato denunciato alla Procura della Repubblica capitolina per il reato di frode in commercio.
Più di 3.500 mascherine chirurgiche monouso, anch’esse non conformi alla normativa comunitaria e nazionale, sono state scovate dalle Fiamme Gialle del 3° Nucleo Operativo Metropolitano in una rivendita situata al Prenestino, riconducibile a un cittadino cinese che, sfruttando l’aumento esponenziale della domanda, aveva pensato bene di procurarsi il materiale e le attrezzature necessarie per la produzione “artigianale” dei dispositivi, che poi piazzava sul mercato completamente “in nero”. Per l’uomo, colto mentre era intento al loro confezionamento, è scattata la segnalazione all’Autorità Giudiziaria per frode in commercio.
In un ferramenta di Ardea la Compagnia di Pomezia ha individuato una settantina di flaconi, confezionati artigianalmente, recanti indicazioni errate sull’idoneità del prodotto ad eliminare batteri, funghi e virus, pertanto potenzialmente ingannevoli per i clienti, indotti a fidarsi dell’efficacia igienizzante del prodotto. Gli accertamenti svolti dai Finanzieri per ricostruire la filiera distributiva hanno permesso di sequestrare un altro migliaio di identici flaconi. Il titolare della società di distribuzione di Roma è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Velletri per frode in commercio.
Inoltre, dall’inizio dell’emergenza sono state controllate e denunciate dalla Guardia di Finanza più di 260 persone per aver circolato senza validi motivi, violando i divieti governativi.
Le tre operazioni si inseriscono nel più ampio dispositivo di vigilanza messo in atto dal Corpo a salvaguardia della salute dei cittadini e a tutela degli imprenditori onesti.
Ragusa: Sequestrati circa 4.500 litri di gel sanificante per le mani tra le province di Ragusa, Catania, Enna, ritirati dal mercato oltre 4.500 confezioni
Accertata la cessione in oltre 135 punti vendita dislocati sull’intero territorio siciliano di circa 18.000 flaconi di gel recanti etichetta con dicitura ingannevole e priva delle previste autorizzazioni del ministero della salute.
Continuano senza sosta le attività di controllo economico del territorio disposte dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa per contrastare le condotte di chi – approfittando dell’attuale situazione emergenziale correlata alla crescente diffusione del c.d. “Coronavirus” – pone in essere pratiche commerciali scorrette, con la vendita di prodotti non corrispondenti alle caratteristiche pubblicizzate o mancanti delle previste autorizzazioni ministeriali quandanche non ceduti a prezzi esorbitanti rispetto a quelli di mercato.
In tale contesto le Fiamme Gialle iblee, nello scorso fine settimana, hanno eseguito un sequestro di circa 4.500 litri di “sanificante per le mani”, di cui oltre 2.100 litri già confezionato in circa 4.000 flaconi posti in vendita recando una etichetta con dicitura ingannevole, in mancanza della prevista autorizzazione del Ministero della Salute.
L’attività, che trae origine dallo sviluppo di elementi informativi autonomamente acquisiti nel corso di specifici e mirati servizi di controllo del territorio, è stata portata avanti dai militari della Compagnia di Vittoria – sotto il coordinamento del sovraordinato Gruppo e con la collaborazione dei Nas dei Carabinieri di Ragusa – nei comuni di Vittoria e Ragusa, con il supporto dei Reparti del Corpo di Catania ed Enna in quelle sedi.
Nel dettaglio, i militari hanno proceduto all’accesso all’interno di una nota azienda vittoriese che, approfittando dell’attuale emergenza epidemiologica, avrebbe affiancato all’originaria attività di produzione di saponi e detersivi quella più remunerativa di produzione di sanificante per le mani, condotta però in carenza delle prescritte autorizzazioni.
Sulla base delle disposizioni fornite dal Ministero della Salute, infatti, i prodotti che pubblicizzano in etichetta un’azione “sanitizzante/sanificante” si considerano rientranti nella definizione di prodotti biocidi e, pertanto possono essere immessi in commercio solo a seguito di una specifica autorizzazione da parte dello stesso Dicastero o dell’Unione Europea.
Tale autorizzazione/registrazione assicura che tali prodotti siano stati sottoposti a una preventiva valutazione che ne garantisca la sicurezza e l’efficacia nelle condizioni di uso indicate e autorizzate.
G. D.