Pepe cane antidroga ferma un pusher con 90 grammi di droga nel Ponente savonese
Il 37 marocchina nascondeva lo stupefacente nello scooter e in garage
Savona droga
– Lo hanno arrestato in flagranza, per detenzione ai fini di spaccio, i carabinieri di Loano, in collaborazione con una squadra del Nucleo Cinofili Carabinieri di Villanova di Albenga intervenuta con un cane antidroga.
Si tratta di un 37enne marocchino, già noto alle Forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia.
Già sotto osservazione, l’uomo è stato perquisito a livello personale, veicolare e domiciliare, con i militari che si sono trovati di fronte ad un piccolo bazar della droga ben organizzato.
Infallibile il fiuto del cane antidroga “Pepe”, un pastore tedesco di 6 anni, che ha permesso di rinvenire e sequestrare, nascosto in vani ricavati nel mobilio accatastato nel garage e all’interno del vano sottosella dello scooter utilizzato dallo spacciatore, 84 grammi di cocaina e 6 grammi di hashish, gran parte dei quali già confezionati in dosi termosaldate pronte per la vendita.
Inoltre, i militari dell’Arma hanno trovato diverso materiale per la pesatura, frazionamento e confezionamento delle sostanze e 1.120 euro in contanti ritenuti provento dello spaccio.
L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e, come disposto dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona, ristretto nelle camere di sicurezza del Comando Compagnia di Albenga in attesa dell’udienza di convalida e rito direttissimo, svoltosi ieri e terminato con la convalida dell’arresto e la traduzione dell’uomo presso il Carcere di Imperia.
<<L’odierna operazione di servizio rientra nel quadro delle attività preventive e repressive disposte dal Comando Provinciale Carabinieri di Savona sull’intero territorio, al fine di contrastare lo specifico fenomeno a tutela della sicurezza pubblica, anche attraverso indagini tempestive e sinergiche che ci consentono, come in questo caso, di arrivare ad identificare gli autori di gravi reati che provocano allarme sociale e pericolo per la salute pubblica, soprattutto per i più giovani e le persone più vulnerabili – spiegano dal Comando -.
Il procedimento è attualmente nella fase preliminare ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità dell’indagato non essendo stata assunta alcuna decisione definitiva da parte dall’Autorità Giudiziaria>>.
G. D.