Da Valencia 2024 a Urbe 2021, dati alluvioni a confronto
Cinquant’anni di pioggia: da Genova 1970 alla Spagna 2024 passando per Vara Superiore nel 2021
Allerte e alluvioni
– L’Agenzia statale spagnola di meteorologia – Aemet, che alle 7.36 di mattina di martedì 29 ottobre aveva alzato a rosso il colore dell’allerta su Valencia, ha recuperato i dati orari mancanti dal pluviometro di Turis, piccolo comune valenciano da quasi cinquemila abitanti.
Analizzando i valori misurati dal pluviometro maggiormente interessato dalle precipitazioni che hanno causato oltre duecento vittime spagnole, stravolgendo la vita di una comunità purtroppo impreparata ad affrontare una simile catastrofe, e confrontandoli con i dati misurati dalle centraline di casa nostra, è possibile trarre qualche considerazione:
Abbiamo diversi quantitativi di precipitazione simili a quelle valenciane in Liguria: Genova nel 1970 e Rossiglione nel 2021 hanno misurato cumulate sulle 12 e sulle 24 ore maggiori, Vara Superiore (Urbe) il 4 ottobre 2021 ci si è avvicinata.
La forza oraria e sub-oraria è stata sostanzialmente analoga, con piccoli margini “a favore” (per quanto possa essere un favore questo tipo di primato) di una o dell’altra zona; la persistenza dell’intensità fra le tre e le sei ore è stata di circa il 20% maggiore in Spagna. La stazionarietà dell’autorigenerante fra la seconda e la terza ora è stato uno degli elementi che ha contribuito a rendere devastante l’alluvione spagnolo.
<<I temporali forti, organizzati e stazionari (autorigeneranti, spesso a forma di V), per il nostro territorio, sono l’evento meteo più pericoloso, e possono essere accompagnati anche da fulmini, grandine di grosse dimensioni e raffiche di vento – spiegano da Arpal -.
L’alluvione di Genova 2014 è stata causata da un evento molto particolare, localizzato e di “breve” durata, compreso nello scenario di allerta arancione per temporali che, nei fatti, è nata in Italia dopo questo episodio.
Allerta arancione per temporali – il massimo grado di allerta per questo tipo di evento – non vuol dire automaticamente “deve verificarsi un’alluvione”; vuol dire che è prevedibile un’alta probabilità di “ingredienti opportunamente combinati” che potrebbero innescare precipitazioni molto intense e prolungate – proseguono -. Se poi queste precipitazioni sono anche stazionarie e sulla terraferma, allora sì, è molto probabile che possa verificarsi un’alluvione.
L’atmosfera è intrinsecamente caotica e “dà il meglio di sé”, sotto forma di combinazioni rarissime da estrarre dal cilindro, proprio in occasione degli eventi più intensi. In queste situazioni estreme un’ottima previsione ha un’approssimazione nell’ordine del centinaio di chilometri e di circa sei ore. Per illudersi di avere dettagli più precisi in queste occasioni, magari già dal giorno prima, rivolgersi direttamente alla stregoneria, perché la scienza non ci potrà arrivare mai>>.
In alcune zone il territorio ligure è incredibilmente resistente, come è caratterizzato da una molteplicità di valli relativamente piccole, con bacini altrettanto piccoli. Gli effetti al suolo causati dalle alluvioni, per quanto gravi e intensi con danni ingentissimi a volte anche in termini di vite umane, non raggiungono le estensioni di altre parti d’Italia o della Spagna (90 mila auto coinvolte, 70 km di autostrade devastate).
<<Gli effetti al suolo derivano solo in parte dalla quantità dell’acqua che vi cade sopra: decisiva è anche la tipologia del territorio, la sua saturazione e l’urbanizzazione. I bacini piccoli (inferiori ai 25kmq) vanno in sofferenza (= i torrenti esondano) in appena qualche decina di minuti con precipitazioni molto intense (>100mm/1h); i bacini grandi con precipitazioni anche soltanto moderate (fra i 15 e i 35mm), ma prolungate nel tempo (dalle 8-12 ore in avanti) – aggiunge Arpal -.
Conclusioni e consigli
Anche alla luce del fatto che negli anni a venire avremo una maggior frequenza di episodi sempre più intensi, che andranno a riscrivere alcuni dei valori riportati nella tabella successiva, possiamo dire che:
- È fondamentale la consapevolezza del significato del messaggio di allerta (lo dice il nome: prestare attenzione a quello che può succedere intorno a te).
- L’allerta non è certezza di disastro e, in caso di evento, non blocca l’acqua – alcuni danni saranno comunque inevitabili; sensibilizza e suggerisce di adottare comportamenti appropriati per limitarli e di avere meno vittime.
- Se siamo preparati e sappiamo come comportarci, prendendo confidenza con l’allerta, le fonti e gli strumenti – come il radar meteo presente nella app Meteo3R – che ci permettono di capire cosa sta succedendo intorno a noi, abbassiamo il rischio per noi e per chi è insieme a noi.
- Prima dell’evento spostiamo la macchina, a evento in corso non usciamo di casa e – a seconda delle zone – saliamo ai piani alti.
Previsioni, aggiornamenti ufficiali, dati certificati, comportamenti indicati da protezione civile: nessuno si salva da solo o ha la soluzione in tasca per tutti. Il sistema è perfettibile, ma va capito e applicato per come è. Le immancabili polemiche non hanno mai contribuito a migliorarlo: usiamo il tempo e l’energia che le alimenta per approfondire la conoscenza del sistema di allertamento – conclude Arpal ->>.
G. D.