Savona truffa del falso incidente, voleva 12 mila euro ma la vittima lo fa arrestare

Savona truffa del falso incidente, voleva 12 mila euro ma la vittima lo fa arrestare
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I Carabinieri di Savona arrestano un uomo in flagranza di reato

Savona truffa

– Ieri pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Savona hanno arrestato in flagranza di reato un 39enne calabrese, ritenuto responsabile di una tentata truffa in danno di una persona anziana.

Classica la tecnica usata, quella del “falso incidente stradale da parte di un familiare”: in questi casi la vittima riceve la telefonata da una persona che si finge un avvocato o un appartenente alle Forze dell’Ordine, annunciando che un proprio parente ha appena provocato un incidente stradale e per questo rischia l’arresto o gravi conseguenze giudiziarie.

Ed ecco la truffa con la richiesta di una somma di denaro di qualche migliaio di euro, aggiungendo che il proprio caro non può essere contattato poiché si trova in stato di fermo.

Segue poi l’invito a consegnare la somma ad un complice che si reca pochi istanti dopo presso l’abitazione e si impossessa del denaro dileguandosi immediatamente.

Nel caso in questione, il truffatore al telefono si è presentato come un “maresciallo dei carabinieri” e ha richiesto ben 12.000 euro a causa di un presunto “incidente causato dalla figlia” del malcapitato, che, molto spaventato e credendo davvero di essere al telefono con un carabiniere, fortunatamente terminata la telefonata si è recato direttamente presso la caserma di Savona per capire quanto accaduto e come poter risolvere il problema.

I carabinieri di Savona hanno rassicurato l’anziano sul fatto che nessun incidente era accaduto a sua figlia e, riaccompagnatolo a casa, sono rimasti con lui in attesa dell’arrivo del malfattore, predisponendo contemporaneamente che un congruo numero di militari si disponessero “in osservazione” nelle vicinanze dell’abitazione.

Il 39enne calabrese si è presentato a casa dell’anziano per riscuotere il denaro, scoprendo però che ad attenderlo c’erano i veri carabinieri, che lo hanno preso in consegna e accompagnato in caserma dove è stato arrestato in flagranza e messo a disposizione della locale Autorità Giudiziaria, che ne disponeva il processo per direttissima.

Il giudizio si è tenuto oggi, dove il Gip del Tribunale di Savona ha convalidato l’arresto e disposto, nei suoi confronti, l’obbligo di dimora nel Comune in cui è domiciliato.

<<L’odierno arresto conferma ulteriormente la costante attenzione dell’Arma per prevenire e contrastare questi esecrabili reati predatori e va ad aggiungersi ad analoghe attività operate dai militari savonesi nell’anno in corso – spiegano dal Comando -.

Quale l’arresto in flagranza operato lo scorso 15 gennaio dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Savona, nei confronti di un trentenne napoletano reo di aver perpetrato due truffe nel capoluogo, in danno di altrettante anziane savonesi, sottraendo complessivamente la cifra di circa 5.000 euro, vari monili in oro ed orologi preziosi.

In questa circostanza il malvivente, manifestando una impressionante versatilità, ha eseguito due distinti raggiri in pochi minuti, il primo dei quali realizzato con le stesse modalità appena descritta del “falso carabiniere”, mentre la seconda fingendosi un nipote in gravi difficoltà economiche, con necessità di un’impellente elargizione di denaro per far fronte a spese da saldare nell’immediato>>.

Anche il 21enne di origini campane si era presentato come “carabiniere” lo scorso 11 giugno, arrestato dai Carabinieri di Finale Ligure che lo hanno bloccato mentre era in fuga con un sacchetto contenente oro, gioielli e contanti, consegnatigli poco prima da un 82enne finalese, appena raggirato e convinto di pagare la cauzione necessaria a scongiurare l’arresto del figlio falsamente indicato quale autore di un grave incidente stradale.

L’Arma ha da sempre dedicato, su scala nazionale, una particolare attenzione al problema delle truffe alle persone anziane. I reati predatori in danno di persone anziane, infatti, rappresentano uno dei fenomeni criminali di maggiore impatto e allarme sociale, che, oltre ad arrecare un danno economico, ingenerano anche un notevole senso di insicurezza.

Nel corso del 2024, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Savona, per diffondere il più possibile la conoscenza di tale fenomeno e aiutare le potenziali vittime a difendersi adottando le opportune cautele, ha avviato un’intensa campagna informativa attraverso incontri nei principali luoghi di aggregazione, organizzati in collaborazione con le varie amministrazioni comunali, associazioni ed enti religiosi.

Le occasioni d’incontro che i militari dell’Arma dei Carabinieri impegnati nel controllo del territorio ricercano sono le più svariate: non solo incontri organizzati nei centri associativi, nelle parrocchie e presso i Comuni, ma anche distribuzione di opuscoli informativi durante i mercati rionali, negli uffici postali o nelle chiese, al termine delle celebrazioni religiose.

Anche grazie a questa importante attività di sensibilizzazione verso la popolazione, tra i mesi di gennaio e agosto di quest’anno si è riscontata una diminuzione complessiva delle truffe e/o frodi in provincia di Savona del – 5 %, rispetto ai primi 8 mesi del 2023.

È con il preciso intento di avvicinarsi ancora di più agli anziani e alle persone più vulnerabili che lo scorso mese di luglio l’Arma dei Carabinieri ha arruolato il “nonno d’Italia”, Lino Banfi, testimonial d’eccellenza di una campagna mediatica nazionale volta a trasmettere in modo diretto ed efficace consigli utili a tutelarsi dai raggiri.

Una delle scuse più ricorrenti utilizzate dai truffatori è proprio quella del “falso tecnico comunale”: il truffatore si presenta come incaricato di una delle tante società di erogazione servizi (fornitura gas, acqua o elettricità) e, fingendo guasti, pericoli di vario genere o improbabili controlli sui consumi, riesce a introdursi in casa, asportando tutto ciò che trova. Il raggiro viene realizzato da soggetti senza scrupoli, che possono apparire estremamente gentili e garbati. Grazie alla fluente parlantina, i truffatori riescono ad ingannare i malcapitati, facendo leva sui timori delle vittime nei più disparati campi.

Ecco altri esempi di truffa, effettuata con modalità del “porta a porta”

  • Falsi avvocati o appartenenti all’Arma dei Carabinieri, che raggiungono telefonicamente le vittime, annunciando che un loro parente ha appena provocato un incidente stradale e che rischia l’arresto e gravi conseguenze giudiziarie, ma il tutto può essere ovviato pagando una somma di denaro. Poco dopo un complice si reca presso l’abitazione del malcapitato e si impossessa del denaro e dei valori preparati nel frattempo, dileguandosi immediatamente.
  • Falsi dipendenti comunali, che fingono di essere incaricati di effettuare lavori, misurazioni o sanificare le abitazioni dei residenti e, con questa scusa, riescono ad introdursi nelle case delle ignare vittime, impossessandosi degli oggetti di valore.
  • Falsi appartenenti alle Forze dell’Ordine, che affermano di dover effettuare controlli sull’autenticità dei preziosi o delle banconote possedute dai cittadini e, una volta venuti in possesso di gioielli e denaro, fuggono immediatamente.

Alcuni consigli utili

  • Non facciamo accedere alle nostre abitazioni nessuna persona sconosciuta.
  • Udito il campanello è sempre bene rispondere al citofono e non aprire direttamente la porta.
  • Verificare l’identità delle persone che si hanno di fronte, se possibile dallo spioncino della porta o con la porta socchiusa e con la catenella inserita.
  • Le verifiche su contatori da parte degli operatori delle ditte di servizi, come gas, acqua ed energia elettrica, vengono solitamente preannunciate con l’affissione di avvisi.
  • Le aziende erogatrici di servizi (come gas, acqua ed energia elettrica) non inviano nessun addetto a riscuotere le bollette casa per casa.
  • Le Forze dell’Ordine non telefonano e non si recano mai nelle abitazioni per richiedere il pagamento di somme di denaro.
  • Se un proprio caro malauguratamente dovesse avere un qualsivoglia problema di tipo giudiziario, non verrà mai richiesta la corresponsione di denaro per evitare eventuali arresti o processi.

Soprattutto, in caso di necessità, reale o presunta, non esitate a chiamare il “112”. Il numero è gratis e noi sempre pronti ad aiutarvi.

Attualmente nella fase preliminare, il procedimento e i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità dell’indagato, non essendo stata assunta alcuna decisione definitiva da parte dall’Autorità Giudiziaria.

 

G. D.