Savona frode Iva per 10 milioni nella vendita di pneumatici, 4 arresti – VIDEO

Savona frode Iva per 10 milioni nella vendita di pneumatici, 4 arresti – VIDEO
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Eseguite perquisizioni e sequestri di beni mobili e immobili su disposizione della Procura Europea (Eppo)

Savona frode Iva

 

 

Savona frode Iva – Tutto è partito da una verifica ad un rivenditore di Savona. Quattro arresti eseguiti dai militari del Comando Provinciale della Finanza Savona, su richiesta dell’Ufficio della Procura Europea (Eppo) di Torino dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari di Savona, per associazione per delinquere e reati tributari.

Inoltre, sono stati contestati addebiti per responsabilità amministrativa degli enti a società aventi sede in Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, destinatarie di decreti di perquisizione, ed eseguiti sequestri preventivi per equivalente di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per circa dieci milioni di euro.

Finanza Savona 4 arresti per frode pneumatici da 150 mln

Con il coordinamento della Procura Europea, le indagini sviluppate dal Gruppo di Savona hanno disvelato l’esistenza di un’organizzazione criminale specializzata nella costituzione di società “cartiere” inserite in un sistema di “frode carosello”, finalizzato all’acquisto di pneumatici da venditori comunitari, quindi in regime di non imponibilità, rivenduti successivamente ad aziende nazionali ad un prezzo marcatamente inferiore a quello di mercato, in evasione di Iva ed alterando le regole della concorrenza.

<<La costituzione delle aziende ritenute riconducibili ai soggetti indagati – spiegano dal Comando – era di fungere da intermediari fra i fornitori con sede in Paesi dell’Unione Europea (Belgio, Paesi Bassi, Polonia, Germania, Spagna e Ungheria) e gli acquirenti nazionali, accollandosi il debito di imposta, che sistematicamente non veniva versata all’Erario, e consentendo a questi ultimi un notevole vantaggio economico (derivante dall’acquisto della merce a prezzi estremamente concorrenziali) e fiscale>>.

Le inchieste, svolte con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che indagini finanziarie, hanno infatti evidenziato come le aziende fossero delle vere e proprie scatole vuote poiché risultavano:

  • intestate a vari prestanome nullatenenti;
  • prive di una reale sede operativa;
  • sprovviste dei mezzi necessari allo svolgimento dell’attività dichiarata;
  • intestatarie di rapporti bancari movimentati in entrata ed in uscita da flussi riferibili esclusivamente alla compravendita di pneumatici (non erano presenti altre voci di spesa tipiche per un’attività d’impresa – costi per utenze, affitti, noleggi/acquisto attrezzature e/o altri beni mobili, prestazioni di terzi, consulenze commerciali e/o professionali).
  • aver effettuato acquisti da fornitori UE per importi rilevanti e sviluppato in pochissimo tempo una repentina crescita del volume d’affari;
  • aver omesso sistematicamente il versamento delle imposte;
  • aver sistematicamente omesso la presentazione della dichiarazione annuale ai fini II.DD. e Iva;
  • aver cessato l’operatività dopo poco tempo;
  • aver venduto merce sottocosto, al di sotto dei prezzi di mercato.

Infatti, dal 2016 l’organizzazione criminale ha generato un fatturato di oltre 50 milioni di euro, con danno all’Erario di circa 10 milioni di euro determinata dal mancato versamento dell’Iva.

Finanza Savona 4 arresti per frode pneumatici da 150 mln 1

Quindi un disegno criminoso, proseguito nel tempo senza soluzione di continuità, interrotto dall’azione di servizio delle Fiamme Gialle e che ha riguardato sei Regioni (Campania, Lazio, Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia e Calabria) ed ha visto impegnate diverse decine di militari.

<<Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità dei soggetti coinvolti, non essendo stata assunta alcuna decisione di merito definitiva sulla responsabilità delle persone sottoposte ad indagini – concludono -.

Il risultato conseguito testimonia il costante impegno della Guardia di Finanza nel contrasto e nella repressione degli illeciti tributari e della concorrenza sleale, quale imprescindibile presidio di legalità a tutela dei cittadini e dell’imprenditoria sana del Paese>>.

 

G. D.