Nullatenente gestiva 12 milioni di euro, compreso un albergo a Savona – VIDEO
Sequestrati immobili per oltre 12 milioni di euro a imprenditore pavese nullatenente per il fisco
Savona sequestro
Savona sequestro – Notevole operazione dei militari del Comando Provinciale di Pavia che, in esecuzione del provvedimento della misura cautelare patrimoniale emessa dal Tribunale di Milano – Sezione Autonoma Misure di Prevenzione, su richiesta della Procura della Repubblica di Pavia, hanno sottoposto a sequestro l’ingente patrimonio illecitamente accumulate negli anni da un imprenditore, tra cui 36 appartamenti tra Milano e Pavia, 12 cantine e autorimesse, 2 capannoni, 2 terreni edificabili, un intero fabbricato di cinque piani già destinato ad albergo nella provincia di Savona, e un ex convento in provincia di Torino considerato di interesse storico, per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro.
L’imprenditore settantenne, stabilito negli anni nel comune di Gropello Cairoli in provincia di Pavia, gestiva un patrimonio di oltre 12 milioni di euro, pur risultando nullatenente.
Al termine di una complessa indagine economico finanziaria, hanno ricostruito un articolato sistema di evasione fiscale, effettuato mediante una frode Iva milionaria durata oltre vent’anni, giunta ora al suo epilogo.
Il 70enne aveva fatto ricorso a uno schema fraudolento basato sul ricorso a “società schermo”, con sede in Svizzera, Principato di Monaco e Romania, tra loro collegate mediante un intrecciato sistema di partecipazioni, intestate a soggetti prestanome designati come rappresentanti.
Il sistema illecito è stato sviluppato e collaudato nel corso degli anni, mediante la stipula di compravendite fittizie su complessi immobiliari, col solo fine di “generare” crediti Iva in capo alle società acquirenti, poi reimpiegati per l’acquisto di ulteriori immobili, in un circolo vizioso che non destasse sospetti e arricchimenti improvvisi in capo all’imprenditore, che è riuscito a mascherare così i propri beni di fronte alle pretese di riscossione dello Stato, neutralizzando di fatto l’attività di accertamento da parte dell’Erario.
L’uomo, per non comparire in prima persona, si è avvalso di 16 prestanome e 28 società satellite dislocate tra Italia, Svizzera, Romania e Principato di Monaco.
<<L’inclinazione a delinquere del soggetto, operante nel settore edile ed immobiliare già dai primi anni Ottanta, e gravato da numerose condanne e denunce soprattutto in ambito fiscale – ha spiegato il Procuratore della Repubblica di Pavia Fabio Napoleone -, ha portato i finanzieri ad effettuare approfonditi accertamenti sulla sua vita imprenditoriale, ricostruendo tutte le imposte evase accumulate nel corso degli anni sotto forma di debito con ii fisco.
Il profitto dell’evasione fiscale prodotta, rappresentato dal debito ricostruito, e stato posto in correlazione con la progressiva crescita del patrimonio immobiliare riconducibile all’uomo. L’analisi così condotta ha fatto emergere l’incapienza dei redditi rispetto alle acquisizioni patrimoniali ricostruite, portando così a classificare ii soggetto come evasore fiscale “seriale” e per questo “socialmente pericoloso”, tale da giustificare nei suoi confronti l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale prevista del codice antimafia.
L’operazione sin qui compiuta – ha concluso il Procuratore – costituisce una poderosa occasione di recupero di fondi pubblici sottratti allo Stato>>.
G. D.