Attenti al lupo, Piana a Sassello incontra amministratori e allevatori
Di fronte all’incerto sarà sufficiente gridare al lupo… al lupo?
Sassello incontro sul lupo
– Il lupo a Sassello c’è sempre stato, tranne una parentesi nel secolo scorso, in un rapporto di indifferenza per l’animale e di odio per l’uomo che fin dai tempi antichi lo ha identificato nel demonio.
Oggi non sarà il demonio, ma la mancanza di cibo lo sta portando sempre più verso i bovini al pascolo e anche agli animali da compagnia lasciati liberi intorno casa (preoccupante che gli animalisti siano sempre pronti ad ironizzare e difendere il lupo anche quando sbrana cani e gatti di compagnia).
Purtroppo, le testimonianze di chi li ha visti intorno casa, oltre le stragi di un vitello, pecore e gatti, stanno creando allarmismi anche ingiustificati ma comunque preoccupanti.
Proprio per questo, il consigliere regionale Alessandro Bozzano di Varazze lunedì 2 ottobre ha portato a Sassello il vicepresidente di Regione Liguria, e assessore competente, Alessandro Piana in un incontro tecnico con gli amministratori locali.
Erano presenti il sindaco Marco Dabove, il vice Tomaso Pronsati, il capogruppo di minoranza Gian Marco Scasso, il presidente Parco Beigua Daniele Buschiazzo, gli allevatori Sara Zunino, Federico Romano, Franco Orsi, il direttore Coldiretti Antonio Ciotta, tecnici del Parco Beigua e della Regione, Roberto Boeri per Federcaccia, Carabinieri e Forestali.
Gli allevatori hanno presentato il difficile momento al vicepresidente. Particolarmente drammatica la testimonianza di Sara Zunino cui i risarcimenti non sono la soluzione alle predazioni. “Così, fare questo mestiere non ha più senso” ha affermato.
Mestiere, sottolineato con forza, che non si ferma al profitto per l’allevatore, ma che risulta un volano anche per il turismo locale che, insieme al bosco stesso, rappresenta quel dinamismo che coinvolge il tempo libero all’aperto, le escursioni o anche le semplici passeggiate nelle splendide valli curate dagli allevatori che poi sono anche gli agricoltori che seminano i campi.
Una qualunque valle, che non sia di alta montagna, se non è viva porta alla crescita disordinata di piante e diventa una foresta impenetrabile (e qui siamo già in un grosso ritardo).
Il consigliere Bozzano (nella foto con Piana e Dabove) aggiunge anche un elemento legato allo sviluppo dell’entroterra.
<<Ormai la preoccupazione non è solo per le attività produttive – ha commentato Bozzano – l’allarme è ora anche sociale. Serve intervenire con una nuova regolamentazione, a tutela dei cittadini e per evitare di perdere altri giovani dal lavoro in fattoria>>.
<<Il lupo ha modificato nel tempo i suoi comportamenti: tutto comincia con la presenza sul territorio di lupi confidenti, come nel caso di Sassello – spiega Piana -. La situazione va monitorata con attenzione sia per tranquillizzare la popolazione sia per minimizzare i danni prodotti dalle predazioni, non solo rifondendoli, ma soprattutto per prevenirli ed operare in modo che non vi siano turbative per le attività locali>>.
All’incontro è seguita una scampagnata sui luoghi dove la presenza del lupo ha creato i maggiori problemi, e dove le ultime stragi hanno creato turbamenti.
Non siamo ad un vero e proprio allarme sociale. Come detto, dall’esperto Eraldo Minetti, che tratta il lupo fin dalla sua ricomparsa degli anni ’90: il lupo è in giro anche di giorno e al momento il lupo non attacca l’uomo, ma se incontra un cane lo attacca.
Che dire allora di una passeggiata nel bosco col proprio cane, o un bimbo in un giardino non recintato che gioca col cane? Sarà sufficiente gridare al lupo… al lupo?
Resta comunque una certezza: il vicepresidente Piana per la seconda volta (la prima è stata per il convegno sulla peste suina) ha visitato Sassello dove, oltre gli allevatori, ha incontrato altre attività produttive (anche la Rsa Sant’Antonio dai ben noti problemi), in un entroterra sano e vivibile, da porre quale esempio quando si parla di “Strategia Nazionale per le Aree Interne”.
G. D.