Savona scoperto traffico illecito di cani da caccia in Liguria e Piemonte

Savona scoperto traffico illecito di cani da caccia in Liguria e Piemonte
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Indagine conclusa dai carabinieri forestali del Nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale di Savona e del Nucleo carabinieri di Calizzano

Savona traffico cani

– Si è conclusa una indagine che la Procura della Repubblica di Savona nell’ottobre 2022 aveva delegato al Nipaaf di Savona e al Nucleo Carabinieri Forestale di Calizzano. Attività che erano partite a seguito della segnalazione, ai militari di Calizzano, circa la vendita di cani di razza “Segugio Posavatz” nei pressi di alcuni caselli autostradali.

È saltata fuori una rete di vendita degli animali estesa non solo al territorio savonese, ma anche nelle confinanti province piemontesi, in particolare Alessandria e Cuneo.

Dall’inchiesta i forestali hanno individuato e denunciato un uomo di nazionalità serba che vendeva cani da caccia privi dei prescritti documenti nelle province di Savona, Imperia, Alessandria, Asti e Cuneo

L’uomo è stato fermato nel marzo 2023 dai militari del Nipaaf, con il supporto del Nucleo Carabinieri Forestale di Savona e del Norm della Compagnia Carabinieri di Cairo Montenotte, proprio mentre stava introducendo illegalmente tre cani da caccia, già destinati alla vendita.

Durante il controllo è emerso che i documenti di accompagnamento dei cani erano falsi ed un esemplare risultava privo del microchip identificativo.

Gli animali sequestrati, dopo i controlli dei medici veterinari dell’Asl2 savonese, sono stati affidati in custodia al canile comunale di Cairo Montenotte.

<<Le indagini preliminari, ad oggi concluse, hanno portato a identificare l’autore del traffico in un soggetto di nazionalità serba, che importava dal suo Paese cani addestrati alla caccia al cinghiale, privi dei regolari documenti e delle previste certificazioni sanitarie.  I Carabinieri Forestali hanno documentato la vendita ed introduzione illegale di 23 cani di diverse razze di segugio: “Posavatz”, “della Vestfalia” e “Tricolor Serbo”, che venivano rivenduti dietro corrispettivo di cifre comprese tra 800 e 2.000 euro – spiega il Ten.Col. Rfi Giovanna Vulpi -.

L’acquisto di cani tramite canali ufficiali garantisce il benessere dei cuccioli, la somministrazione dei corretti trattamenti sanitari e la legale provenienza. La documentazione sanitaria richiesta per l’introduzione di animali all’interno dei confini nazionali è finalizzata a contenere il pericolo di diffusione di malattie ed in particolare, nel caso di provenienza da Paesi extra Ue, a scongiurare l’introduzione della rabbia silvestre, a volte endemica in taluni Paesi. Il responsabile di incauti acquisti di animali potrebbe così concorrere alla diffusione di malattie e risponderne penalmente ex art. 500 c.p.>>.

 

G. D.