Identificati i cinque rapinatori degli undici giovani dell’11 aprile a Ceriale

Identificati i cinque rapinatori degli undici giovani dell’11 aprile a Ceriale
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Erano in “trasferta” da Cuneo, identificati e denunciati dai carabinieri di Albenga

Ceriale rapina

– Era l’11 aprile scorso, quando, verso le 2.30 in via Pineo di Ceriale, un gruppo composto da undici giovani, nove dei quali minorenni, veniva rapinato da cinque ragazzi armati di pistola.

Si erano conosciuti la sera stessa e avevano giocato a calcio, fin quando uno dei cinque, il più alto del gruppo e di origine nordafricana, estraeva una pistola e, dopo aver sparato un colpo in aria, minacciava la giovane comitiva intimando a tutti loro di mettersi con le spalle al muro e consegnare quanto contenuto nelle tasche.

Dopo la raccolta del bottino – telefoni, soldi, borselli, portafogli – i malviventi si allontanavano a bordo delle bici con cui erano arrivati, sottraendone una al gruppo delle vittime. Ancora una volta il nordafricano esplodeva un colpo di pistola in aria, rivelatasi poi essere fortunatamente un’arma a salve, intimando alle vittime di non provare a seguirli.

Le vittime davano l’allarme e raccontavano ai carabinieri come il gruppo dei cinque rapinatori fosse formato da due di origine nordafricana e tre di origine italiana.

Dopo le testimonianze dei giovani e da un’attenta ed approfondita analisi delle telecamere di videosorveglianza cittadina, i militari individuavano i potenziali autori e la minuziosa ricostruzione dei loro spostamenti sia prima che dopo la commissione della rapina.

<<Il gruppetto dei 5 rapinatori dopo aver trascorso la serata ad Alassio, veniva individuato, la prima volta – spiegano dal Comando di Albenga -, camminare a piedi in frazione Vadino di Albenga. Successivamente attraversavano il centro di Albenga “procurandosi”, lungo il percorso, le biciclette che gli servivano per spostarsi più velocemente. Alle successive 2.30 circa, venivano immortalati in via Pineo a Ceriale, luogo dove poco dopo avrebbero perpetrato la rapina, da qui gli indagati sono stati seguiti con continuità lungo tutto il percorso che da Ceriale li conduceva a Borgio Verezzi, ove erano alloggiati, mediante la visione dei filmati di oltre 30 diverse telecamere.

Ovviamente ogni ripresa ha permesso di catturare sempre maggiori dettagli sulla fisionomia, l’abbigliamento, le condotte e le dinamiche del gruppo dei rapinatori, che hanno infatti portato i militari ad associarli all’evento.

La successiva analisi dei tabulati telefonici degli indagati, ormai tutti compiutamente identificati dagli investigatori, che nel corso della serata si erano più volte chiamati reciprocamente durante il descritto percorso, cristallizzava il quadro probatorio e le dinamiche criminali del gruppo, permettendo al Sostituto Procuratore della Repubblica di Savona dottor Massimiliano Bolla, di emettere un decreto di perquisizione a carico dei responsabili, rivelatisi essere un gruppo di 5 giovanissimi, di cui due minorenni, tutti residenti in provincia di Cuneo, venuti a trascorrere il weekend di Pasqua in Riviera.

Nel corso delle perquisizioni eseguite a casa degli indagati, sono stati trovati e sequestrati alcuni degli indumenti indossati dai giovani la sera della rapina, nonché parte della refurtiva nella circostanza sottratta ai malcapitati>>.

Conclusa l’attività di indagine tutti e cinque i presunti responsabili sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria Ordinaria di Savona e Minorile di Genova. Il ragazzo nordafricano che nel corso della rapina ha sparato i colpi di pistola scacciacani è stato inoltre raggiunto da un ordine di sottoposizione alla misura cautelare degli arresti domiciliari emesso dal Gip del Tribunale di Savona.  Uno degli italiani maggiorenni, invece, in particolare quello che aveva “perquisito” i ragazzi rapinati, è stato raggiunto dalla misura dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza, con divieto di allontanarsi dalla propria abitazione dalle 21 alle 6.

Il procedimento è attualmente nella fase preliminare ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità dell’indagato, non essendo stata assunta alcuna decisione definitiva da parte dall’Autorità Giudiziaria.

 

G. D.