Rapina e aggressione al titolare del ristorante stellato Quintilio di Altare
Ha aggredito un operaio e il proprietario dell’esercizio
Altare aggressioni
– Stamane verso le ore 9 un nigeriano di 28 anni ha aggredito un operaio incaricato di lavori di manutenzione alla parte esterna del ristorante stellato Quintilio in Altare, sorprendendolo alle spalle e colpendolo, senza apparente motivo, con una serie di pugni in testa e facendolo cadere a terra.
Lo straniero, che abita di fronte al ristorante, è entrato in casa da dove è riuscito impugnando un coltello lungo venti centimetri. Tornato in via Gramsci, e raccolto un tubo da ponteggio lungo un metro e mezzo, ha cercato di avventarsi sul malcapitato che con un altro passante si è rifugiato in una cantina, dove si sono barricati.
Nel frattempo, è sopraggiunto il proprietario del ristorante, a sua volta minacciato se non avesse consegnato il cellulare. Alla richiesta è seguito un breve inseguimento, con il ristoratore che, scappando, cercava di telefonare per chiedere aiuto e lo straniero alle sue spalle che brandiva la spranga metallica e il coltello.
Per fortuna l’imprenditore ha perso il telefono, subito raccolto e intascato dall’aggressore, che a quel punto è tornato sui suoi passi e fatto rientro nel proprio alloggio come nulla fosse accaduto.
Nel giro di pochi minuti sono arrivate sul posto le pattuglie della Sezione Radiomobile e della Stazione carabinieri di Cairo Montenotte, assieme ai militari della Stazione di Altare.
Raggiunto nell’abitazione il nigeriano ha opposto resistenza sferrando calci e pugni ai militari finché non è stato ammanettato e tratto in arresto in flagranza di reato per lesioni aggravate e rapina. All’interno dell’appartamento sono state rinvenute le armi descritte dalle vittime e, nella tasca dei pantaloni dell’uomo, il cellulare sottratto al ristoratore.
L’uomo è già noto alle Forze dell’Ordine per aver girato per le vie di Altare armato di un’ascia a fine 2022, e per essere stato arrestato in un supermercato di Savona a gennaio 2023 per violenza e resistenza a pubblico ufficiale dopo minacce ad una cassiera.
In giornata il rapinatore sarà tradotto alla Casa circondariale di Genova Marassi in attesa dell’udienza di convalida, mentre per due dei militari intervenuti la prognosi è di cinque e dieci giorni per le percosse subite, ma il bilancio della vicenda avrebbe potuto essere ben più serio se non fosse stato per l’intervento dei militari.
Il procedimento è attualmente nelle fasi preliminari ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità dell’indagato, non essendo state assunte decisioni definitive da parte dall’Autorità Giudiziaria.
G. D.