Varazze, crollo alla vecchia chiesa del Pero: occorrono decisioni forti
Alcuni residenti dell’area hanno dovuto abbandonare la propria abitazione, provinciale chiusa
Varazze
– Nel fine settimana parte del tetto della vecchia chiesa del Pero di Varazze è crollata, mettendo in apprensione i residenti dell’area, di cui alcuni hanno dovuto abbandonare la propria abitazione per precauzione, mentre la sottostante strada provinciale è stata parzialmente chiusa.
<<A seguito del crollo di una porzione di copertura della vecchia chiesa della Santissima Annunciata del Pero – spiega il Sindaco di Varazze Luigi Pierfederici -, a titolo precauzionale ed in attesa degli interventi di messa in sicurezza necessari, è stata disposta la chiusura del tratto di strada provinciale 542 antistante l’edificio.
Per raggiungere quindi la porzione di frazione a monte della Chiesa sconsacrata, così come il Comune di Stella ed il resto dell’entroterra, nei prossimi giorni non sarà possibile percorrere questo tratto di viabilità provinciale che al momento rimane interdetta>>.
Quindi si va verso la messa in sicurezza della struttura, anche se dovranno essere prese decisioni definitive.
Alcuni residenti sono preoccupati, tantopiù che è anni che segnalano le condizioni dell’imponente edificio.
<<Noi che ci viviamo attaccati stiamo denunciando da quattro anni il fatto che cadono dei pezzi – commenta una signora -. E ora ci troviamo a dover lasciare casa nostra sotto le feste. Forse si poteva fare qualcosa prima di arrivare a questi punti>>.
<<Quella chiesa è davvero pericolosa – afferma un’altra -! Ha delle crepe talmente grosse e profonde che non si sa’ come fa a rimanere ancora in piedi>>.
La chiesa della Santissima Annunciata del Pero risale alla metà del 1800, ma già alla fine degli anni ’50 venne chiusa poiché pericolante e pericolosa, pare sia stata costruita su di un terreno franoso che scivola lentamente verso valle. Posta a pochi metri dalla strada provinciale 542 di Pontinvrea, da sempre rappresenta una emergenza che ha anche diviso gli abitanti, tra chi la vorrebbe conservare e chi la vorrebbe demolita.
Sicuramente in questi ultimi decenni poco è stato fatto, senza prendere alcuna decisione.
Il crollo di parte del tetto avvenuto domenica ha riportato la questione e sarà forse il momento per una decisione definitiva.
Per quanto l’uomo si creda forte, l’ultima parola spetta sempre alla natura.
G. D.