Il Comune di Sassello rinuncia a luminarie e luce pubblica
Significa un risparmio minimo di 6.000 euro
Sassello
– Saranno festività natalizie basate più sulla riflessione del drammatico momento che non sullo sfarzo, che fin troppo ha contraddistinto gli anni precedenti la pandemia e la guerra in Ucraina con le incerte conseguenze sull’energia.
Si limitano i termostati e si spengono le luci nelle famiglie, così come le amministrazioni comunali dovranno dare il buon esempio tagliando quello che oggi è superfluo e non indispensabile.
Sassello parte dalle luminarie e dalla luce pubblica.
<<Abbiamo deciso di rinunciare alla posa delle luminarie natalizie, come segnale di responsabilità – spiega il sindaco di Sassello Daniele Buschiazzo -. Metteremo solo gli alberi di Natale con luminarie a Led nel capoluogo e nelle frazioni.
In un momento storico in cui tutti siamo chiamati ad un comportamento più responsabile ed accorto, abbiamo ritenuto necessario rinunciarvi, almeno per quest’anno. È una scelta doverosa. Le luminarie ci piacciono un sacco, ma facciamo questo sacrificio. Lo ritengo un segno di buonsenso, almeno per quest’anno.
Significano un risparmio minimo di 6.000 euro. Ci attendiamo invece risparmi maggiori dagli spegnimenti notturni delle linee dell’illuminazione pubblica che superano i 1000 Kw. Per queste linee, sul modello di quanto sperimentato a Cairo Montenotte, ci saranno delle chiusure da mezzanotte alle cinque di mattino (tranne che nel centro storico dall’una alle cinque), sempre nell’ottica di mirare a un ulteriore risparmio energetico e di soldi pubblici.
Si tratta di una scelta sperimentale – prosegue il sindaco – che andrà monitorata per capire se darà veramente i frutti che ci aspettiamo. Quindi, per ora sarà in vigore per due mesi. Per i costi di riscaldamento, la presenza dell’impianto a cippato di legna, invece, si è dimostrato un investimento lungimirante.
La necessità di fare fronte all’austerità, comunque, può essere vista anche come un’opportunità per riscoprire il più genuino spirito natalizio.
Ad accendere questo Natale, che sicuramente avrà un aspetto diverso, saranno solidarietà e responsabilità. Sono due parole che già col Covid dovrebbero essere diventate familiari e piene di significato. La guerra (è inutile girarci intorno) vi ha posto un accento ulteriore. Se pensiamo a chi vive a Kiev e che in pieno inverno si ritrova senza elettricità e acqua, credo che le luminarie di Natale siano un problema che viene in secondo piano.
Quest’anno vivremo questi giorni di festa in un modo diverso, tornando a quelle che sono le vere origini del Natale – conclude Buschiazzo -. Chissà se abbiamo imparato ad apprezzarlo per quello che è veramente?>>.
A Sassello dopo l’installazione della caldaia a cippato di legna, sicuramente il risparmio di seimila euro non può che essere condiviso, magari meno luminarie e più “presepi dietro la finestra” per ricordare un Natale solidale.
G. D.