Mugugni estivi dalla musica ai motorini, Varazze fa scuola
È estate, vada per la musica ma gli scorrazzi dei motorini quelli no!
Si sa che l’estate è la stagione del rilassamento, del divertimento a volte troppo rumoroso, con i soliti mugugni delle persone anziane che non si ricordano di essere state giovani e pimpanti nei loro anni verdi, ma Varazze sa capire che sopportare è una delle virtù che premia con i vantaggi di un turismo che porta benessere.
I “danè”, le “palanche”, soprattutto dopo la chiusura delle varie industrie che un tempo erano la colonna dorsale di una economia che dava lavoro a centinaia di famiglie, vuoi nel settore navale (Baglietto e scali medio-minori) e tessile-artigianato (Cotonificio Ligure, conceria, officina gas, fonderie, cartiere, ecc.), e, per queste considerazioni, fa buon viso anche a certi eccessi un po’ fuori tono: quelle musiche assordanti simili a “tam tam” di giungla, monotoni, senza alcuna melodia, che infastidiscono specialmente gli avventori dei bar, che non riescono nemmeno a interloquire tra di loro, se non alzando la voce di parecchi decibel.
Ma è l’estate, dicevamo e possiamo chiudere anche due occhi se pensiamo ai silenzi imposti dal Covid, in una città immobile e ammutolita dalla paura.
Però, c’è sempre un limite che non si dovrebbe superare per non cadere nell’anarchia del “tutto è permesso” E qui ci riferiamo a certe bravate notturne che stanno interessando il centro urbano, allorché qualche emulo di Valentino Rossi, scorrazza sulla via Aurelia a iniziare dalle 23 e andando ben oltre la mezzanotte, giungendo spesso alle 2, facendo sobbalzare dal letto cittadini e ospiti che ritengono dette ore dedicate al riposo.
Sembra quasi che una sorta di rabbia motoristica spinga questi centauri a imporre il loro carosello per annunciare una vitalità che va contro ogni forma di sociale comportamento: “Io sono io e voi non contate niente” (abbiamo modificato l’ultima parte della frase di Alberto Sordi ne “Il Marchese del Grillo”).
E qui i mugugni ci sono, si sentono, crescono. Il troppo è troppo. Possibile che questi centauri della notte non si possono invitare a rumoreggiare di meno in ore che in lontane estati erano “disturbate” al massimo da qualche serenata al chiaro di luna? Del resto, hanno già tutto il giorno a disposizione per attraversare il centro urbano a velocità discutibili, indispettiti di dover rallentare al noioso attraversamento pedonale, che siglano poi alla ripartenza con un nervoso “a tutto gas”, che fa sobbalzare chi siede nei bar o passeggia sul lungomare, riflettendo ai loro “danè” che ci portano per una vacanza allegra sì, ma non da improvvisi cardiopalma… Pensiamo un po’.
Forse una soluzione, un compromesso si può trovare per accontentare tutti: cittadini, turisti, giovani e meno giovani. Comunque… Viva l’Estate.
Mario Traversi
Un grazie all’amico giornalista Mario Traversi, fondatore e addetto stampa del Campanin Russu di Varazze con cui l’associazione Amici del Sassello è gemellata, per la squisita ironia sui mugugni estivi che peraltro appartengono a tutte le realtà rivierasche e dell’entroterra.
G. D.