Allarme siccità nel savonese, Buschiazzo “A Sassello estate difficilissima”

Allarme siccità nel savonese, Buschiazzo “A Sassello estate difficilissima”
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Anche nell’entroterra ligure è stato un inverno freddo ma senza pioggia e… neve

C’è preoccupazione per la forte siccità che sta colpendo tutta la provincia di Savona e che mette a rischio le produzioni agricole in vista dell’estate, così come si potrebbe andare incontro a carenza di acqua potabile.

Alcuni sindaci del Ponente savonese, Cisano sul Neva e Zuccarello, hanno già lanciato l’allarme, invitando i cittadini a utilizzare l’acqua in modo parsimonioso e a evitare gli sprechi.

Situazione monitorata nel sassellese, dove al sindaco Daniele Buschiazzo preoccupa l’estate con l’apertura delle seconde case.

<<Abbiamo portate oggi che sono paragonabili ad agosto e a settembre – spiega Buschiazzo -. Non ci sono problemi ora perché non ci sono le seconde case aperte. Sarà un’estate difficilissima perché senza neve le falde non hanno attinto.

E anche se dovesse piovere l’acqua non penetrerebbe certo fino alla falda. È necessario fare fin d’ora un uso oculato dell’acqua da parte di tutti.

È possibile – conclude il sindaco di Sassello – che già a giugno possa essere fatta un’ordinanza di limitazione agli usi umani>>.

La mancanza di nevicate e della pioggia che non si vede oramai da mesi ha portato a un deficit idrico nelle campagne, che adesso sta minacciando le coltivazioni anche in vista delle stagioni più calde e che danneggia i prati destinati all’alimentazione degli animali.

Un inverno dove si registra una gravissima siccità, con le precipitazioni che sono addirittura praticamente dimezzate.

<<La mancanza di piogge in provincia di Savona persiste oramai da mesi e sta mettendo a rischio le nostre produzioni agricole – spiegano Marcello Grenna presidente Coldiretti Savona e Antonio Ciotta direttore provinciale -.

I terreni aridi e duri rendono difficili le lavorazioni e la semina, con il rischio di una minore resa nelle produzioni e della mancanza di prati adeguati al pascolo dei nostri animali; è evidente che la siccità è oramai diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana, con danni stimati in media in un miliardo di euro l’anno, soprattutto per le qualità dei raccolti.

Le nostre aziende – concludono dai vertici Coldiretti – stanno ripartendo dopo la crisi generata dalla pandemia e sono già messe a dura prova dai rincari energetici e delle materie prime, ci auguriamo che venga perlomeno scongiurato il rischio di deficit delle risorse idriche>>.

Il rischio è anche quello di passare da una forte siccità ad alluvioni disastrose.

 

G. D.